I pensionati italiani che decidono di rientrare in Italia possono godere di un bonus fiscale. La legge di bilancio 2019 ha infatti istituito una flat tax del 7% a coloro che rientrano in Italia e stabiliscono la residenza in alcuni Comuni del Sud.

Il beneficio è corrisposto per 10 anni prima che il reddito da pensione torni a rientrare nella tassazione ordinaria. Come definito dalla circolare n. 21/e del 17 luglio 2020, si tratta di un’imposta forfettaria che si perfeziona con il trasferimento del titolare di pensione in Italia.

Più precisamente la legge non dice che il cittadino debba essere per forza italiano. Per cui potrebbe beneficiare dell’agevolazione fiscale anche un pensionato straniero che decida di trasferirsi a vivere nel Sud Italia. Finora non sono stati molti i cittadini che sono rientrati in Italia, anche perché molti hanno stabilito il centro dei loro interessi all’estero o hanno messo su famiglia al di fuori dei confini nostrani.

Pensioni e flat tax al 7% per chi si trasferisce al Sud

La flat tax al 7% è un incentivo voluto dal governo per ripopolare i piccoli centri urbani dei comuni del Sud Italia. Titolari di pensioni che decidono di andare a vivere all’estero dove la pressione fiscale è più bassa. Più precisamente il bonus fiscale è concesso alle persone fisiche che trasferiscono la residenza fiscale in alcuni Comuni delle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia con meno di 20.000 abitanti.  O in uno dei Comuni con popolazione pari o inferiore a 3 mila abitanti, che rientrano nelle zone colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

Lo scopo – spiega l’Agenzia delle Entrate – è quello di

favorire gli investimenti, i consumi e il radicamento nei comuni del Mezzogiorno con determinate caratteristiche demografiche, da parte di soggetti non residenti, non solo stranieri ma anche italiani, che percepiscono redditi da pensione di fonte estera”.

Attenzione ai redditi

Come ha precisato l’Agenzia delle Entrate, i redditi dei titolari di pensione devono essere generati fuori dai confini dell’Italia. Se un pensionato, italiano o straniero, produce redditi nel nostro Paese, non potrà beneficiare dell’agevolazione fiscale (flat tax al 7%). La precisazione scaturisce dalla risposta data a un pensionato straniero con interpello n. 559 del 24 novembre 2020. Quindi è fondamentale che il reddito sia prodotto all’estero, non solo quello da pensione. Così, se un pensionato italiano si è trasferito a vivere al di fuori dell’Italia ma continua a produrre redditi nel nostro Paese, non potrà beneficiare della flat tax al 7%.

Come usufruire della flat tax al 7%

Posto che l’opzione per i pensionati all’esetro è valida per 10 anni, vediamo quali sono i requisiti per poter beneficiare dell’aliquota agevolata al 7%:

  • Status di non residente in Italia da 5 anni;
  • Dichiarazione del Paese in cui il pensionato ha avuto l’ultima residenza fiscale;
  • Trasferimento della residenza fiscale in Italia;
  • Ammontare dei redditi di fonte estera da assoggettare all’imposta del 7%.

L’agevolazione sarà valida per i primi nove periodi d’imposta successivi al periodo di imposta in cui avviene il trasferimento della residenza fiscale. Essa potrà essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui viene trasferita la residenza in Italia. E’ efficace a decorrere da tale periodo d’imposta.