Meno di un mese per presentare le domande di cessazione dal servizio per chi va in pensione nel 2024. Lo ha confermato il Ministero che con il classico decreto ha messo nero su bianco le date di presentazione delle domande relative ai progetti di pensionamento 2024. Parliamo naturalmente di pensioni scuola. Perché nel comparto le regole sono particolari e diverse sia per quanto concerne il lavoratori del settore privato, che tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego. Anno scolastico e non anno solare, domande propedeutiche di pensionamento e tanto altro.

Sono queste le particolarità delle pensioni nel comparto scuola.

“Buonasera, sono una maestra di scuola e volevo chiedervi una gentilezza. Volevo capire se anche io devo presentare la domanda di cessazione dal servizio nei tempi stabiliti dal decreto. Perché io vorrei lasciare il lavoro nel 2024 con opzione donna. Premetto che non ho interesse ad aspettare la proroga del governo per opzione donna 2024 avendo già oggi maturato i requisiti. Infatti ho compiuto già 62 anni di età ed ho 38 anni di contributi. Quindi rientro in opzione donna con i requisiti del 2022.”

Pensioni, ecco il tanto atteso decreto ministeriale, domande al via per la cessazione dal servizio

Il decreto ministeriale che ogni anno è atteso dai lavoratori della scuola che devono pensionarsi l’anno successivo è finalmente uscito. I lavoratori che hanno programmato di lasciare il lavoro dal primo settembre 2024, dovranno provvedere alla domanda di cessazione dal servizio entro il 23 ottobre prossimo. Perché così funzionano le regole in questo particolare comparto del pubblico impiego. La finestra di pensionamento coincide con l’avvio del nuovo anno scolastico. Ricapitolando, la domanda di interruzione dal servizio per chi intende pensionarsi il primo settembre del 2024 deve essere prodotta entro il 23 ottobre 2023. Questo vale per chi nel 2024 completa i 20 anni di contributi utili alla pensione di vecchiaia insieme ai 67 anni, ma anche per chi raggiunge i 42,10 anni di versamenti contributivi (le donne 41,10 anni), validi per le pensioni distaccate dai limiti di età con le anticipate ordinarie.

Ma vale anche per chi punta al pensionamento per il tramite di alcune misure di pensionamento anticipato in deroga. Misure quali sono opzione donna, la quota 103 ma anche per chi ha cristallizzato il diritto alle misure già cessate. E naturalmente parliamo di quota 100 e quota 102.

CI vuole la certezza matematica dell’uscita dal lavoro nel 2024

Solo i dirigenti scolastici possono presentare domanda fino al 28 febbraio 2024. Perché per loro la scadenza è più avanti nel tempo, sempre per la cessazione dal servizio. Nessuna domanda di cessazione deve presentare invece il lavoratore o la lavoratrice che entra nel perimetro del pensionamento d’ufficio. Va sottolineato che la domanda di cessazione dal servizio riguarda tutti i lavoratori che sono  certi del pensionamento nel 2024. Quindi, chi è sicuro di maturare i requisiti per le misure ordinarie o chi ha ormai completato i requisiti per le altre misura, ma ha posticipato l’uscita come è il caso della nostra lettrice del quesito odierno.

Occhio alle misure di pensionamento, perché le domande di cessazione non possono riguardare misure non ancora confermate dal governo

Per le altre situazioni, ovvero per coloro che si trovano oggi ad essere certi di maturare il diritto alla quota 103 nel 2024, oppure all’Ape sociale, o ancora all’opzione donna, la domanda di cessazione non può essere presentata. E per ovvie ragioni. Essendo tutte e tre quelle citate, misure in scadenza il 31 dicembre 2023, la certezza di una loro eventuale proroga si avrà solo a legge di Bilancio sopraggiunta. Significa che pur se pare probabile la proroga di tutte e tre le misure, la domanda di cessazione dal servizio andrà fatta a legge di Bilancio confermata con tutte le attese proroghe. E sicuramente, con nuove misure di pensionamento sopraggiunte con la nuova manovra, il MIUR riaprirà, come accade ogni anno, le istanze di cessazione ad anno 2024 inoltrato.