Resta poco tempo per presentare domanda di pensione anticipata nella scuola per il 2024. Come ogni anno, le istanze di cessazione dal servizio a partire dal 31 agosto prossimo devono essere inoltrate entro fine mese, il 28 febbraio affinché l’Inps possa certificare il diritto a uscire sfruttando le deroghe prevista da Opzione Donna e Quota 103.

Diritto che vale sia per il corpo docente, sia per il personale Ata che lavora in ambito scolastico. Anche i dirigenti possono andare in pensione se hanno maturato i requisiti presentando analoga istanza al Ministero entro fine febbraio.

La decorrenza del trattamento previdenziale spetterà a partire dal 1 settembre 2024 per tutti coloro che hanno maturato i requisiti necessari.

Nuove regole 2024 per le pensioni anticipate nella scuola

La procedura per andare in pensione nella scuola non è cambiata rispetto agli anni precedenti. Sono cambiati, invece, i requisiti per accedere a Quota 103 e Opzione Donna, così come previsto dalla legge di bilancio 2024. Pertanto è necessario che docenti e personale Ata si informino bene prima di presentare istanza attraverso la procedura web POLIS “istanze on line”.

Questo passaggio è fondamentale e propedeutico alla domanda di pensione vera e propria. L’Inps, infatti, rilascerà apposita certificazione entro il mese di maggio a conferma del possesso dei requisiti per andare in pensione dal 1 settembre 2024.

I dipendenti della scuola che intendono accedere a Quota 103 piuttosto che a Opzione Donna, devono essere certi di maturare i requisiti entro l’anno in corso. Il richiedente può, in ogni caso, tutelarsi chiedendo al Miur di poter restare in servizio qualora non fossero soddisfatti i requisiti necessari per andare in pensione anticipata.

In particolare per quanto riguarda Opzione Donna i requisiti contributivi devono essere pieni. Da quest’anno, inoltre, è necessario avere 61 anni di età (con sconto di 1 anno per ogni figlio fino a 24 mesi al massimo). Bisogna inoltre rientrare in una delle condizioni svantaggiate previste dalla legge, cioè essere caregiver, invalide civili al 74%.

La pensione con la nuova Quota 103

Rispetto allo scorso anno, il cambiamento più importante riguarda le pensioni con Quota 103. Il Parlamento ha prorogato dia ltri 12 mesi la possibilità di uscita a 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi, ma a condizioni diverse e più penalizzanti. La prima è quella che attiene al calcolo della pensione che potrà avvenire solo con il sistema di calcolo contributivo.

In questo senso la rendita che ne deriva, per chi quest’anno raggiunge il requisito anagrafico, può arrivare anche a un 15-17 per cento in meno rispetto alla pensione calcolata col sistema misto. Un cambiamento che sicuramente farà desistere molti insegnanti e dipendenti della scuola dal scegliere questa strada come uscita anticipata dal lavoro.

Mo non è solo questo aspetto che penalizzerà gli aventi diritto alla rendita anticipata con Quota 103. Da quest’anno ilo limite massimo erogabile della pensione scende da 5 a 4 volte l’importo dell’assegno sociale. Un vincolo che durerà fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni, quindi per un arco temporale massimo di 5 anni.

C’è poi il divieto di cumulo della pensione così ottenuta con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo. Sempre fino al raggiungimento dei 67 anni di età. Per un insegnante che spesso, dopo la pensione, svolge lezioni private, corsi di recupero o ricopre altri incarichi retribuiti potrebbe essere un problema di non poco conto.

Riassumendo…

  • Il personale scolastico può andare in pensione anticipata nella scuola nel 2024 con domande entro fine mese.
  • Per uscire con Quota 103 bisogna aver maturato 62 anni di età e 41 di contributi entro l’anno.
  • Per Opzione Donna servono da quest’anno 61 anni di età ed essere riconosciute invalide civili o caregiver.