La Tunisia è diventato il primo Paese preferito dagli italiani per numero di pensionati. Lo stato africano ha conquistato da poco la prima posizione davanti a Portogallo, Malta e Spagna altrettante ambiziose mete europee dove si pagano meno tasse sulle pensioni.

I motivi non sono solo quelli legati alle imposte, ma anche altri fattori che fanno propendere per la scelta di Tunisi al posto della tanto chiacchierata Lisbona. Uno fra questi è la distanza dalle coste italiane e il fatto che la meta è facilmente raggiungibile dal nostro Paese.

Ma anche il costo della vita e il clima mediterraneo invidiabile soprattutto nei periodi invernali.

Le tasse sulle pensioni italiane in Tunisia

Ma ad attirare dall’Italia i pensionati più facoltosi è soprattutto il regime fiscale. Dal 2007 lo Stato tunisino ha introdotto una legge per attrarre i rentiers europei che si trasferiscono a vivere. In sostanza, una detassazione dell’80% sulle pensioni lorde percepite dai cittadini di vari Paesi, tra cui l’Italia, con la quale la Tunisia ha in essere una convenzione fiscale.

In altre parole, per un pensionato italiano trasferire la propria residenza in Tunisia equivale ad assoggettare la propria pensione a un regime di tassazione non superiore al 5%. Contro il 30% medio dell’Italia. Per chi percepisce pensioni medie o alte, si tratta di un bel risparmio.

Una manovra fiscale concepita dal governo tunisino del 2006 per attirare capitali nel piccolo Paese africano, a poche ore di volo dall’Europa. In sostanza, in Tunisia, i pensionati italiani che traferiscono la propria residenza si vedranno la pensione tassata per l’80% a zero e per il restante 20% con una aliquota pari al 20%. Il totale, poi, non può superare mai il 5% del totale lordo. Una differenza enorme se si pensa alle tasse che si pagano in Italia.

Il fenomeno delle pensioni all’estero, soprattutto in Tunisia, è in crescita: meno tasse sulla pensione

I pensionati italiani trasferitisi negli ultimi anni in Tunisia sono così aumentati fino a raggiungere e superare nel 2022 le 5.000 unità.

La vicinanza all’Italia rende meno difficile spostarsi e trasferire la residenza, rispetto ad altre realtà europee a fiscalità privilegiata per i pensionati.

Alcuni studi pongono altresì in evidenzia, poi, come la vita costi decisamente meno rispetto all’Italia. Ad esempio, una casa di 80 metri quadrati in affitto costa intorno ai 200 euro, i generi alimentari freschi hanno prezzi irrisori, in un ottimo ristorante si mangiano cous cous, agnello e verdure con 8 euro a testa, una pizza non più di 2 euro, le medicine costano anche il 70% in meno che da noi, la benzina meno della metà.

Costo della vita e immobili

Ma ad attirare gli italiani (o meglio, le pensioni degli italiani) in Tunisia non è solo il vantaggio fiscale. Per chi ha di capitali da investire, acquistare un appartamento ad Hammamet, piuttosto che a Monastir o Djerba, equivale a spendere circa un terzo rispetto all’Italia.

I prezzi delle case vanno da 400 a circa 1.000 euro al metro quadro se si decide di comprare in zone lussuose o particolarmente rinomate. Tutto merito del cambio con il dinaro tunisino, ma anche di una economia turistica che ha ancora molto da offrire.

A parte ciò, il costo della vita è nettamente inferiore al nostro e il clima è caldo tutto l’anno. A oggi, sono più di 5mila gli italiani tra i 60 e i 65 anni che hanno già deciso di trasferire la propria residenza in Tunisia.

Riassumendo…

  • La Tunisia è diventato il primo Paese ad attirare pensionati dall’Italia.
  • Le imposte sulla pensione sono al massimo del 5%.
  • Sono circa 5.000 gli italiani che vivono stabilmente in Tunisia.
  • Clima e costo della vita sono migliori che in Italia.