La pensione minima salirà a 600 euro al mese, ma solo per gli over 75. Sembra questa ormai la strada tracciata dal governo Meloni per accontentare le pretese di Forza Italia che le vorrebbe a 1.000 euro entro fine legislatura.

Il problema resta però il nodo risorse. In Italia gli over 75 sono circa 7 milioni di persone. Di questi, quasi 2 milioni beneficiano di pensione integrata al trattamento minimo. Per una spesa pensionistica che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro.

Pensione minima a 600 euro solo per over 75

Tuttavia, secondo le previsioni di spesa del Mef, bisognerebbe mettere sul piatto della bilancia circa 900 milioni di euro in più all’anno per innalzare l’importo degli assegni a 600 euro.

Soldi che – secondo le indicazioni del governo – sarebbero da recuperare dall’erogazione del reddito di cittadinanza.

Ciò nonostante, pur dando per scontato che, alla fine, per gli over 75 si arriverà a una pensione minima di 600 euro al mese, la spesa da sostenere nel lungo periodo è comunque alta. Soprattutto perché si tratta di interventi di natura assistenziale che lo Stato dovrà garantire anche per coloro che col passare del tempo compiranno i 75 anni di età. Quindi un numero di prestazioni sempre maggiore da pagare.

Per fare ciò, inoltre, le risorse saranno redistribuite in maniera tale che chi supera un certo importo di pensione non otterrà una rivalutazione piena degli assegni dal 2023. Stando alle ultime indiscrezioni parlamentari, solo chi gode di pensioni non superiori a 5 volte il trattamento minimi otterrà la perequazione automatica piena. Tutti gli altri subiranno dei tagli.

Si guarderà anche l’Isee

Tuttavia ciò sembra non bastare per contenere la spesa. Si sta quindi studiando di legare la pensione minima di 600 euro al mese anche al Isee. Quindi, non basta che il pensionato sia over 75 e che non percepisca redditi superiori a una certa soglia, ma dovrà pure presentare l’Isee.

Ricordiamo che il diritto alla integrazione al trattamento minimo sorge solo se sono rispettati determinati limiti di reddito. Per il pensionato non coniugato tale limite è pari a 2 volte il trattamento minimo pensionistico (6.823,40 euro). Mentre per il pensionato coniugato, è necessario che il reddito complessivo non superi di 4 volte il trattamento minimo (13.646,82 euro), fermo restando il limite di cui sopra per il beneficiario.

Se a tutto ciò sarà aggiunto anche l’Isee, che dovrà essere aggiornato di anno in anno, diventerà problematico, oltre che scomodo, gestire le pensioni minime a 600 euro per gli over 75. Col risultato che saranno pochi coloro che potranno beneficiarne.