Buongiorno,

A febbraio prossimo compirò 64 anni ed è mia intenzione accedere all’ape volontaria; tra i vari requisiti, se non ho compreso male, è necessario non essere presenti nelle banche dati come “cattivi pagatori”. A settembre scorso ho risolto totalmente un debito con Banca Intesa con annessa  liberatoria, ma nonostante ciò risulto nel CAI. Ciò può pregiudicare eventuale esito della domanda? C’è un iter per farsi cancellare dalla banca dati o devo rassegnarmi allo status di “cattivo pagatore”, malgrado abbia adempiuto ad estinguere totalmente il debito?

Con Gratitudine

 

L’Ape volontario è un prestito pensionistico concesso al lavoratore con almeno 63 anni di età per accompagnarlo sino alla maturazione della pensione di vecchiaia.

Il prestito, concesso dalle banche, deve essere restituito una volta liquidata la pensione e deve essere garantito tramite il pagamento di un’assicurazione obbligatoria contro il rischio di premorienza del pensionato.

Ape volontario  cattivi pagatori

L’ape volontario, essendo appunto un prestito concesso dalle banche, non viene erogato a chi ha debiti scaduti o conti i rosso, ma neanche a chi è registrato negli archivi della centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia oppure in un sistema di informazioni creditizie gestito da privati a causa di inadempimenti di prestiti, mutui o altri debiti.

L’anticipo pensionistico è negato anche per coloro che sono registrati nell’archivio degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento irregolari presso la Banca d’Italia denominato CAI a meno che non sia intervenuta la cancellazione dall’archivio.

Cancellazione dall’elenco cattivi pagatori

Si finisce nell’elenco dei cattivi pagatori (il Crif, o Centrale di Rischio Finanziario), quando non si paga per due mesi consecutivi (o 2 rate consecutive nel caso non fossero mensili) il proprio debito.

Come si fa ad essere cancellati dall’elenco dei cattivi pagatori? Solitamente avviene in maniera automatica in base al momento in cui si trova l’istruttoria del proprio debito o ai tempi del ritardo.

Se il finanziamento è ancora in corso si devono attendere 6 mesi dalla richiesta di cancellazione, se le rate continuano ad essere pagate in maniera regolare, invece, si viene cancellati dopo 36 mesi dalla data di estinzione del debito.

Se c’è un ritardo di 3 o più rate la cancellazione avviene dopo 24 mesi di pagamenti regolari. In caso, invece, di morosità più gravi la cancellazione avviene dopo 36 mesi dall’estizione del debito.

Se il mutuo o il finanziamento è stato concluso e si fa notare al Crif è possibile che si venga cancellati dall’elenco prima dei tempi di scadenza. Indicando, infatti, il regolare pagamento di tutte le rate residue del debito, è possibile ottenere la cancellazione entro 90 giorni dalla richiesta. Per approfondire leggi anche: Cancellazione Cattivi pagatori: come uscire dalle banche dati

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