La legge di bilancio 2023 ha confermato anche per quest’anno la possibilità di andare in pensione con Ape Sociale. La domanda, per chi ha i requisiti, deve essere presentata entro certe date prestabilite. La prima (già scaduta) era il 31 marzo scorso. La seconda scade invece il 15 luglio.

Per chi ha intenzione di fruire dell’anticipo pensionistico previsto da Ape Sociale è quindi indispensabile tenere a mente questa seconda importante scadenza, come previsto dalla legge n. 232 del 2016. Ve ne sarà poi un’altra, entro il 30 novembre, ma si tratta di un’opzione residuale vincolata a disponibilità dei fondi.

In ogni caso, i tempi si allungheranno al 2024. Quindi è bene approfittarne subito.

Ape Sociale, domande pensione entro il 15 luglio

Come noto, Ape Sociale non è un trattamento di pensione vero e proprio. Ma un sussidio economico mensile erogato dall’Inps e calcolato sulla base dei contributi versati dal lavoratore alla data della domanda. L’indennità è temporanea, soggetta a sospensione in caso di lavoro ed erogata fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.

Non tutti possono beneficiare dell’anticipo pensionistico. La misura è rivolta solo a determinati lavoratori in condizioni di svantaggio sociale. I beneficiari sono persone fragili o comunque interessate a condizioni di fragilità familiare, come vedremo meglio di seguito.

Dal 2022 possono accedere ad Ape Sociale, anche molti lavoratori gravosi non ricompresi nella precedente casistica. L’elenco dei lavoratori beneficiari si è quindi allungato ricomprendendo anche figure professionali che non avevano diritto prima ad andare in pensione in anticipo.

Requisiti e domanda

I requisiti per beneficiare di Ape Sociale sono quelli di possedere almeno i 63 anni di età, aver cessato il lavoro, essere residenti in Italia e trovarsi in una delle seguenti quattro condizioni:

  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione
  • Possedere 30 anni di contributi e al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente (genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992
  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%.
  • Possedere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.

Per quanto riguarda le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso all’Ape Sociale, pari a 12 mesi per ciascun figlio con due anni di sconto massimo sull’età.

Verifica dei requisiti

La domanda di pensione con Ape Sociale deve essere presentata all’Inps per via telematica entro il 15 luglio 2023. L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato entro il 15 ottobre:

  1. il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio;
  2. il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile;
  3. il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti.

Solo successivamente alla notifica positiva da parte dell’Inps l’avente diritto dovrà presentare domanda di Ape Sociale comunicando contestualmente le dimissioni dal lavoro. Si ricorda che quella del 15 luglio è la seconda finestra utile del 2023 per chiedere l’anticipo pensionistico. La successiva scadenza del 30 novembre è solo una via residuale, nel senso che la domanda di Ape Sociale è accolta (entro il 31 dicembre) soltanto se residuano risorse finanziarie.

Riassumendo…

  • La domanda di Ape Sociale va presentata entro il 15 luglio.
  • Riscontro Inps e accoglimento della domanda di pensione entro il 15 ottobre 2023
  • I requisiti sono: 63 anni di età e contributi per almeno 30 anni.
  • Previsto uno sconto contributivo fino a 2 anni per le donne.
  • E’ anche necessario rientrare in particolari condizioni di svantaggio sociale.