Da più di due mesi in Commissione Lavoro alla Camera è ferma la proposta di estendere la pensione anticipata a 64 anni in deroga ai requisiti di vecchiaia imposti dalla legge Fornero. Il disegno di legge che porta la firma di Maria Luisa Gnecchi è in stand by, accusa Damiano, a causa dei ritardi dell’Inps nell’invio dei dati aggiornati relativi agli assegni liquidati. Un’inerzia che Damiano ha definito “imbarazzante” soprattutto considerando le conseguenze visto che impedisce al Parlamento di legiferare per estendere il diritto alla pensione anticipata.

La questione riguarda, come ormai noto, la proposta di correttivo alle disposizioni per la pensione anticipata a 64 anni ex legge Fornero in modo da poter conteggiare, al fine del conseguimento della pensione anticipata in analisi, anche i contributi figurativi e da riscatto per i lavoratori che non erano in costanza di attività lavorativa dipendente alla data del 28 dicembre 2011 estendendo l’uscita agevolata anche alle cd lavoratrici quindicenni.

Ricorda la Gnecchi che, già nella legislature scorsa, erano state stanziate risorse per permettere a 55 mila soggetti di accedere al pensionamento tuttavia “molti degli aventi diritto non hanno potuto andare in pensione dal momento che l’Inps ha escluso dall’anzianità contributiva i periodi di maternità fuori dal rapporto di lavoro, per le lavoratrici, e addirittura il periodo di servizio militare per i lavoratori”.

Leggi anche:

Pensione anticipata e quota 41: limiti per i lavoratori precoci  

Proroga opzione donna al 2018?