La Quota 100 resterà una forma di pensione anticipata nel 2020, questo verosimilmente a prescindere dalle sorti del governo. Il motivo non è ideologico infatti ma piuttosto economico. Facciamo due conti.

Quanto costa quota 100 e perché sarà salva nel 2020

Quota 100 è stata introdotta in via sperimentale per tre anni quindi fino al 2021. In molti però, vista la crisi politica, hanno temuto che tale misura potesse essere rimessa in discussione prima del termine previsto per la sperimentazione, ovvero già dal prossimo anno. Possibile che Quota 100 sarà cancellata nel 2020? A ben vedere questo scenario, aldilà di quello che succederà a livello politico, appare molto improbabile.

Il motivo è presto spiegato e ha una giustificazione prettamente economica. Le richieste di uscita con quota 100 nel 2019 sono state ben al di sotto delle aspettative: quasi 100 mila in meno rispetto alle previsioni. A conti fatti ciò significa che quota 100 è costata poco rispetto a quanto stimato. Motivo per cui è difficile pensare che qualcuno ai vertici abbia interesse a cancellarla mettendo a rischio credibilità politica e consensi.

Ben più concreto il rischio di cancellazione dell’opzione donna, la misura che permette alle lavoratrici che hanno maturato entro il 31 dicembre 2018 i requisiti previsti dalla legge, di smettere di lavorare optando per il sistema contributivo di calcolo della pensione. Per una improbabile proroga andrebbe rifinanziata la misura.

Sul fronte pensioni c’è anche un altro elemento sul quale il nuovo governo si giocherà una partita importante in termini di credibilità e consensi: il congelamento dell’adeguamento alla speranza di vita per la pensione anticipata. Per i prossimi 7 anni gli uomini la potranno ottenere con 42 anni e 10 mesi di contributi, le donne 41 anni e 10 mesi. Stanno alle proiezioni nel 2026 dovrebbero servire 11 mesi in più, a meno che, appunto, non intervenga un blocco dell’adeguamento alla speranza di vita.

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