Stanno per arrivare gli aumenti delle pensioni. Da gennaio 2022 i cedolini diventano un po’ più pesanti per effetto dell’aumento dell’inflazione, così come ufficializzato dal Ministero dell’Economia e Finanze il mese scorso.

Dal 2022, quindi, tutte le pensioni sono adeguate agli incrementi del costo della vita registrato nel 2021 e previsto per 2022. Salvo poi effettuare i dovuti aggiustamenti a fine anno qualora l’inflazione salga più o meno del previsto.

Pensioni 2022, di quanto aumenta l’assegno mensile

Detto questo, più di 22,83 milioni di assegni saranno rivalutati a gennaio 2022 per una previsione di spesa pari a circa 4 miliardi di euro.

L’importo lordo della pensione del 1,7%, ma solo fino a una certa soglia. Fino a 33.800 euro annui circa, la pensione è adeguata pienamente alla rivalutazione. Oltre, la percentuale subisce un decremento.

In altre parole, fino a circa 2.600 euro lordi al mese non si subiscono penalizzazioni rispetto alla perequazione piena. Il che significa che la maggior parte dei pensionati italiani non ha da preoccuparsi.

Chi a dicembre percepiva una pensione tra 1.000 e 1.500 euro si vedrà riconoscere a gennaio l’1,7% in più. In pratica, circa 17 euro per chi percepisce una pensione di 1.000 e 25,50 euro per chi ne prende 1.500.

Ma gli aumenti potrebbero non finire qui poiché per effetto della riforma Irpef in arrivo ci saranno altri incrementi dovuti alla minor tassazione per le pensioni più basse.

Chi non percepisce la rivalutazione piena

Come detto sopra, le pensioni più alte non sono pienamente rivalutate. L’incremento pieno del 1,7% riguarda però la stragrande maggioranza degli assegni. Lo Stato taglia le rivalutazioni solo agli importi delle pensioni d’argento e d’oro.

Dal 2022 si torna anche alle vecchie fasce di rivalutazione, più generose rispetto a prima. In base a dette fasce sono rivalutati appieno solo quei trattamenti che non superano di 4 volte l’importo del trattamento minimo (515,18 euro al mese).

Lo schema di perequazione è il seguente:

  • 1,70% fino a 2.6062,32 euro al mese;
  • 1,53% da 2.606,33 e 2.577,90 euro al mese;
  • 1,27% da 2.577,91 euro al mese in su.