Palombari e sommozzatori possono andare in pensione già a 61 anni e 7 mesi di età. Ovvero con quota 96,7, posto che è necessario avere alle spalle almeno 35 anni di contributi. Non necessariamente tutti derivanti da questa professione.

Il mestiere rientra fra quelli classificati come usuranti e quindi meritevoli di maggiore tutela previdenziale. Il nostro Paese è all’avanguardia in Europa per questo tipo di attività che implica l’impiego di personale specializzato principalmente nel settore della cantieristica navale.

Palombari in pensione a partire da 61 anni e 7 mesi

Per andare in pensione anticipata è sufficiente che il lavoro palombaro o sommozzatore sia stato svolto per almeno la metà della carriera o durante gli ultimi anni di essa.

Benché vi siano delle differenze fra palombari e sommozzatori, oggi per la classificazione di lavoro usurante fa fede il tipo di lavoro svolto e la profondità.

La legge prevede per questi lavoratori usuranti la possibilità di anticipare l’età della pensione a 61 anni e 7 mesi (62 anni e 7 mesi per gli autonomi) se si hanno almeno 35 anni di contributi versati. Per poter accedere a questa opportunità è, però, necessario avere svolto il mestiere per almeno 7 anni negli ultimi 10. In alternativa, per 6 anni negli ultimi 7 o per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.

Quindi possono andare in pensione anche lavoratori che a fine carriera svolgono altre mansioni o mestieri d’ufficio, purché in passato abbiano svolto per almeno 17 anni e 6 mesi il lavoro sott’acqua. Così come per coloro che per molti anni hanno fatto altro nella vita ma negli ultimi 6 si sono dedicati a fare i palombari.

Come si presenta la domanda

La domanda di pensione anticipata deve essere presentata al Inps entro il 1 maggio 2023 per via telematica. Si tratta per l’esattezza di una istanza di verifica dei requisiti maturati o maturandi nel corso del 2024. L’istanza all’Inps dovrà essere corredata da tutta la documentazione comprovante il tipo di attività svolta e la durata.

Non è, quindi, una vera e propria istanza di pensione, ma una richiesta di ricognizione dei requisiti richiesti. Qualora l’Inps fornisca riscontro positivo, sarà cura del lavoratore presentare successivamente la domanda di pensione.

Le istanze pervenute dopo il 1 maggio 2023 saranno comunque accettate dall’Inps. Ma bisognerà considerare il differimento del pagamento della pensione pari ad uno, due o tre mesi rispettivamente a seconda se la domanda è presentata dal 2 maggio al 1° giugno 2023; dal 2 giugno al 31 luglio 2023; oppure dopo il 1° agosto 2023.

Riepiloghiamo i requisiti che bisogna possedere per andare in pensione in anticipo avendo svolto il mestiere di autista. Essi sono: