L’assegno unico, a differenza degli assegni familiari (pagato in busta paga), sarà erogato al genitore mensilmente direttamente dall’INPS. Vediamo in questa sede tutte le modalità di pagamento e le regole da ricordare per gli aventi diritto.

Chi può chiedere l’assegno unico

L’assegno unico per figli a carico farà il suo debutto da marzo 2022 (le domande si presentano da gennaio) e sostituirà le detrazioni per figli a carico fino al 21° anno di età (e senza limiti di età per figli disabili).

Spetta a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dalla situazione lavorativa in cui si trovano i genitori. L’importo dipende dall’ISEE del nucleo familiare (senza ISEE si avrà diritto all’importo minimo previsto). L’assegno compete:

  • per ogni figlio minorenne a carico
  • per ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del 21° anno di età purché in capi al figlio stesso sia soddisfatta una delle seguenti condizioni:
    • frequenti di un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea
    • abbia un reddito da lavoro inferiore agli 8.000 euro
    • sia registrato come disoccupati presso i servizi pubblici per l’impiego
  • per ogni figlio disabile a carico, senza limiti di età.

Il figlio maggiorenne può anche presentare lui direttamente la domanda in luogo del genitore. In questo caso la richiesta si riferirà alla sola quota di assegno di competenza del figlio maggiorenne stesse e sarà a lui direttamente pagata.

Pagamento assegno unico: tutte le modalità previste

Il pagamento assegno unico sarà fatto mensilmente dall’INPS a partire dal mese di marzo e fino a febbraio dell’anno successivo (la domanda, dunque, ha validità annuale). Per i percettori del reddito di cittadinanza non sarà necessario presentare richiesta in quanto sarà dato d’ufficio.

In merito alle modalità di erogazione del beneficio, ciò può avvenire:

  • con accredito su
    • conto corrente bancario
    • conto corrente postale
    • carta di credito o di debito dotata di codice IBAN;
    • libretto di risparmio dotato di codice IBAN
  • oppure consegna di contante presso uno degli sportelli postali del territorio italiano.

La scelta della modalità è da farsi nella domanda.

I percettori di reddito di cittadinanza riceveranno l’accredito mensile sulla carta reddito di cittadinanza di cui sono in possesso.

A chi deve essere intestato l’IBAN

In caso di pagamento assegno unico con accredito su conto corrente, su carta o libretto dotati di IBAN, è necessario tener conto delle seguenti regole:

  • se l’assegno è da pagarsi al 100% al genitore richiedente, l’IBAN deve essere intestato a quest’ultimo o anche cointestato con altro soggetto
  • laddove l’assegno è da pagarsi al 50% al genitore richiedente e l’altro 50% all’altro genitore, gli strumenti di riscossione devono essere intestati/cointestati ad ognuno dei genitori
  • se la liquidazione dell’assegno è da farsi verso a uno dei soggetti che, in luogo dei genitori, esercitano la responsabilità genitoriale (tutore/i, affidatario/i) e presentano la relativa domanda, lo strumento di riscossione deve essere intestato/cointestato ad uno dei tutori o affidatari
  • infine, se liquidazione dell’assegno è da farsi direttamente al figlio maggiorenne per il quale matura il relativo diritto e che presenta la domanda in sostituzione dei genitori, lo strumento di riscossione deve essere intestato/cointestato al figlio maggiorenne.

Tutte le regole sono inserite nel Messaggio INPS n. n° 4748 del 31 dicembre 2021.

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