Ore di straordinario, circa un lavoratore su dieci lamenta che non gli vengono pagate. Le aziende sottopongono i loro lavoratori a lunghe giornate di lavoro, ma la retribuzione sulla busta paga è sempre la stessa. Vediamo insieme cosa si intende per lavoro straordinario e come fare quando non viene retribuito.

Cos’è il lavoro straordinario e come va pagato?

Il lavoro straordinario è disciplinato dall’articolo 2108 del codice civile, e consiste nel prolungamento del normale orario di lavoro. Il lavoratore in caso di ore di straordinario deve essere compensato con un aumento di retribuzione rispetto a quella dovuta per il lavoro ordinario.

Questo aumento di retribuzione sulle ore di straordinario è dovuta vista “l’eccezionalità della prestazione“.
Vi è un numero massimo di ore straordinarie, attualmente, il lavoro straordinario non può sorpassare le 48 ore settimanali (D. Lgs. n. 66 del 2003), in cui sono comprese quelle di lavoro ordinario.
Nell’arco di una anno il lavoro straordinario non può superare il tetto massimo di 250 ore straordinarie annuali.
Nel caso del superamento di questi limiti sono previste delle sanzioni amministrative per il datore di lavoro.

Lavoro straordinario: a quanto ammonta la retribuzione?

Ore di straordinario non pagate, cosa fare?

Il dipendente ha il diritto di denunciare la mancata retribuzione. Il dipendente deve poter dimostrare che ha svolto del lavoro straordinario e che non gli è stato retribuito. La corte di Cassazione si è pronunciata molte volte su questo caso, in particolare con la sentenza n. 9906/2015 ha confermato che il lavoratore deve poter che ha effettivamente prestato lavoro straordinario con prove che dimostrino il prolungamento dell’orario di lavoro. Generalmente le prove consistono in testimonianze o dai registri presenze. Solitamente vengono presentati i registri delle presenze che indichino gli orari di entrata. Con queste prove ci si può rivolger direttamente al sindacato, all’Ispettorato del Lavoro o a un avvocato specializzato in diritto del lavoro.

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