Altro che parità dei diritti. Opzione Donna, la tanto osannata pensione anticipata riservata al gentil sesso non va bene. E’ fortemente discriminante nei confronti degli uomini e costa troppo allo Stato.

A farcelo capire è Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali che, già lo scorso anno auspicava una modifica dei requisiti per uscire con Opzione Donna. A fronte di un aumento della speranza di vita, la pensione riservata alle lavoratrici a 58-59 anni di età è diventata una anomali, come detto anche dall’Ocse.

Opzione Donna troppo discriminante

Come fa notare Brambilla nel suo ultimo rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano, la pensione dovrebbe essere corrisposta mediamente per non più di 20-25 anni dopo la vita lavorativa. Oltre, lo Stato deve intervenire.

Secondo l’Istat, la vita media in Italia si è allungata: per gli uomini a 80,6 anni, mentre per le donne a 85. Questo significa che le donne campano quasi 5 anni in più degli uomini e quindi beneficiano di una pensione più lunga nel tempo.

Se poi in Italia si mandano in pensione le donne a 58 anni, salta fuori che lo Stato deve pagare loro la rendita per 27 anni che è oltre la soglia media. In altre parole, succede che le donne vanno in pensione prima degli uomini e campano più a lungo. Un divario che è compensato (aimé) dal sacrificio dell’altro sesso che paga con una vita media più corta e una età pensionabile più lunga (63 anni con Ape Sociale per chi può).

Una pensione penalizzante e costosa

Come dice Brambilla, se lo Stato deve pagare una pensione per troppo tempo, diventa un onere per le casse previdenziali. Un problema non da poco in un momento in cui si sta cercando di contenere e tagliare la spesa delle pensioni.

Ma Opzione Donna è penalizzante anche per le stesse lavoratrici che scelgono di andare in pensione a 58 anni (59 le autonome) con 35 anni di contributi.

La legge prevede infatti che l’assegno sia liquidato interamente col sistema di calcolo contributivo.

Si perde, rispetto al sistema di calcolo misto, parecchio. In alcuni casi anche il 25% della pensione. Al punto che solo poche donne possono permettersi si lasciare il lavoro tanto in anticipo. Opzione Donna è quindi un lusso che si può concedere solo chi può contare su altre entrate o sull’apporto del marito che ancora lavora in famiglia.