Il Governo ha presentato la Manovra di bilancio 2024 all’interno della quale sono contenute importanti novità anche in tema di pensioni. Non ci sarà la tanto attesa riforma strutturale, ma, come da previsioni, qualche accorgimento e inasprimento delle misure provvisorie esistenti.

Le pensioni anticipate saliranno a 63 anni di età per tutti (o quasi) con l’introduzione di Quota 104 e anche Opzione Donna e Ape Sociale subiranno delle modifiche che ancora non sono del tutto chiare. Ci sarà, poi, il delicato capitolo delle rivalutazioni degli assegni che impegna l’Inps ad adeguare gli importi in base all’inflazione.

Ma non per tutti e nella stessa maniera.

Nuovi importi pensioni 2024

Come avvenuto per lo scorso anno, le pensioni saranno adeguate al carovita in maniera piena solo per coloro che hanno redditi bassi. Per chi prende pensioni medio-alte la perequazione automatica non sarà al 100%, ma tenderà a diminuire in base all’aumento della fascia di reddito percepita. Anche se non è ancora stato stabilito qual è il tasso di inflazione provvisorio al quale uniformarsi, il governo ha già fatto sapere che gli aumenti non saranno uguali per tutti.

Con la legge di bilancio 2023 sono state introdotte modifiche importanti all’adeguamento delle pensioni in base all’inflazione per il biennio 2023-2024 andando a ridimensionare gli aumenti per i trattamenti che superano i 2.100 euro lordi al mese. Una misura che ha suscitato forti polemiche e che vede le associazioni dei dirigenti impegnate a fare causa allo Stato.

L’obiettivo dell’esecutivo è quello di tagliare il più possibile sulla spesa pensionistica che sta andando fuori controllo. Applicando una rivalutazione solo parziale sulle pensioni al di sopra di quattro volte l’importo del trattamento minimo previsto sull’anno precedente. Quindi 563,74 euro al mese riferito agli importi del 2024.

La fasce di perequazione automatica

Ma in quanto consistono questi tagli? In base alle nuove fasce di perequazione automatica, gli adeguamenti previsti per il 2024 saranno come da tabella seguente:

  • 100% fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo;
  • 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo;
  • 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo;
  • 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo;
  • 32% oltre le 10 volte il trattamento minimo.

Ancora non vi è certezza sull’entità dei tagli e le sei fasce di adeguamento qui sopra potrebbero subire ulteriori variazioni in base di discussione della manovra di bilancio in sede parlamentare.

Circolano voci su un ulteriore inasprimento delle fasce di reddito più alte.

Le pensioni minime

Discorso a parte per le pensioni minime. Come confermato dal premier Giorgia Meloni, gli importi saranno aggiornati in base a quanto già previsto dalla manovra finanziaria del 2023. I trattamenti – lo ricordiamo – erano stati adeguati pienamente all’inflazione con un ulteriore bonus per il 2023 di 1,5% per gli under 75 e 6,4% per gli over 75.

Dal 1 gennaio 2024, la legge prevede un incremento del 2,7% per tutti indistintamente a valere sull’importo minimo di pensione. Il che porterà i pensionati over 75 a superare la soglia dei 600 euro al mese.

Riassumendo…

  • A breve si conosceranno gli aumenti delle pensioni nel 2024 in base all’inflazione.
  • Gli incrementi avverranno in misura piena solo per le pensioni fino a 2.100 euro al mese.
  • Penalizzazioni per chi prende pensioni medio-alte in base a sei fasce di reddito.
  • Più soldi per le pensioni minime.