Gentile Redazione,

sono mamma di un bambino di 9 anni ed ho deciso di non vaccinarlo nonostante l’obbligo imposto dal nuovo decreto perché penso che alla salute dei propri figli debbano pensarci i genitori, prendendosi anche le responsabilità che questo comporta. Vorrei sapere cosa rischia un genitore che non si uniforma alla legge.

Sandra da Brescia

 

Con la Firma da parte del Capo dello Stato, e la successiva pubblicazione in GU, è entrato in vigore, e convertito in legge il 28 luglio 2017, il decreto vaccini che rende obbligatorie 10 vaccinazioni per i bambini con età compresa tra 0 e 16 anni.

Per i bambini con età compresa tra 0 e 6 anni la non vaccinazione porta alla non iscrizione alla scuola dell’infanzia e agli asili nido.

Per i bambini in età compresa tra 6 e 16 anni, non potendo impedire la frequenza della scuola dell’obbligo, l’obbligo permane anche per la frequenza, anche se con modalità diverse, delle scuole elementari, medie e per i primi due anni delle scuole superiori.

Possono essere esonerati dalla vaccinazioni soltanto i bambini immunizzati per effetto della malattia naturale e quelli che si trovano in particolari condizioni cliniche.

Per i genitori inadempienti sono previste delle sanzioni che vanno dai 100 ai 500 euro e la legge prevede, tra l’altro, l’istituzione di una anagrafe vaccinale che registrerà tutte le persone vaccinate, quelle da sottoporre a vaccinazione e quali dosi di vaccino sono state somministrate.

I genitori, quindi, possono scegliere di non vaccinare i propri figli, ma dovranno essere consapevoli che la scelta ha un costo e anche in questo caso si introduce una discriminazione basata sul reddito: le famiglie più abbienti, infatti, potranno anche decidere di pagare la multa scegliendo di non vaccinare i propri figli, ma chi non può permetterselo perché deve rimanere privo di scelta?

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