Si intensifica la lotta della Polizia Stradale contro le macchine che parcheggiano in doppia fila. Da nord a sud è pioggia di multe. Ecco due cose da sapere su questa contravvenzione. Cosa si rischia e in quali luoghi bisogna prestare particolarmente attenzione.

Multa sosta doppia fila: può arrivare a casa?

Siete andati al bancomat o a comprare le sigarette lasciando la macchina in doppia fila davanti ai cassonetti? Magari avete fatto di corsa lasciando le quattro frecce accese che, sperate, giustifichino qualche minuto di sosta vietata alla quale avete ceduto perché andavate particolarmente di fretta oppure dopo aver girato a lungo e senza successo per cercare parcheggio.

Tornate alla macchina e, non trovando il temuto verbale sul parabrezza, tirate un sospiro di sollievo. Ma non cantate vittoria perché in alcuni casi la multa per divieto di sosta può arrivarvi a casa. A Trieste, ad esempio, è in sperimentazione il sistema del targa system anche per chi ha il vizio del parcheggio in doppia fila. La telecamera completa di OCR e PC viene posta sulla volante e, passando, rileva le targhe dei veicoli fotografando quelle in sosta vietata. Il verbale della multa per il divieto di sosta arriva quindi a casa.

La città italiana che ha fatto registrare il record di multe per parcheggio in doppia fila nel 2016 è Milano ma è un problema di civiltà a cui si assiste da nord a sud. Bancomat e tabaccai i posti cruciali ma anche in prossimità di alcuni locali molto gettonati la doppia fila è frequente e “legittimata” mentre si consuma l’aperitivo etc. Una piaga per la viabilità locale con tutti i problemi che ne conseguono in città, come Roma e Milano ma non solo, già congestionate da problemi di traffico.

Multa in doppia fila: si rischia la condanna penale

Altra cosa che non tutti sanno: chi parcheggiando in doppia fila blocca una macchina in uscita può rischiare una condanna penale per sequestro di persona.

Può sembrare assurdo ma la legge punisce in questo modo chi limita la libertà di movimento. La sentenza del 2005 aveva cosi sanzionato non tanto il semplice parcheggio dietro un’altra macchina ma il rifiuto, a seguito di un diverbio, a spostarla.