Il temutissimo scout speed, detto anche autovelox invisibile, è arrivato ufficialmente sulle strade italiane. Mentre prosegue il dibattito tra il Ministero dei Trasporti e la Corte di Cassazione, lo scout speed è stato montato su molte vetture pronto a rilevare le infrazioni e il superamento dei limiti. Sono circa una trentina e quello a Torino si è rilevato particolarmente spietato.

Gli scout speed sono autovelox fissi o mobili?

La legge non impone la segnalazione degli autovelox di questo tipo ma i giudici in più sentenze hanno ammesso il ricorso annullando la multa per mancata segnalazione dell’autovelox.

Chi ha ragione?

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Altre sentenze di accettazione del ricorso per multe contro gli autovelox invisibili si sono concentrate non tanto sulla mancata segnalazione quanto sul meccanismo non sempre infallibile dello stesso (soprattutto in situazioni di forte traffico o per le macchine che arrivano nel senso di marcia contrario).

Come funzionano gli scout speed per il controllo della velocità

Lo scout speed funziona in modo semplice: il radar è installato all’interno della vettura e invia impulsi radio ai veicoli che devono essere controllati. I controlli mediante questo nuovo sistema si concentrano soprattutto nelle aree in cui le infrazioni sono più frequenti.
Sono 39 le città in cui sono in uso gli scout speed come controllo elettronico della velocità (molte delle quali al nord Italia). Tra queste Torino, dove non sono di certo mancate le polemiche. Sempre in Piemonte lo scout speed in versione integrata è stato dato in dotazione alla Asp (Azienda di servizi pubblici) di Asti. Grazie alla piattaforma Titan peraltro l’automobilista multato può vedere la foto online. Gli scout speed sono in uso anche a Milano e a Rimini. Altri si usano nella zona del pavese e del veronese.

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