La segnalazione dell’autovelox è utile per evitare multe perché, di norma, l’automobilista ha il tempo per rallentare e rientrare nei limiti. Per questo gli autovelox fissi devono essere preceduti da apposita cartellonistica. In alcuni casi particolari però alcune sentenze hanno scalfito quello che sembra essere un principio consolidato.

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Autovelox fissi e segnalazione: distanza tra controllo e cartello

A quale distanza deve essere collocato il cartello che segnala l’autovelox? I giudici parlano di “ragionevole anticipo” adeguato ad impedire brusche frenate.

Se siano metri o km dipende anche dal tipo di strada quindi.

Esiste anche un caso in cui è stata fissata la distanza massima a 4 km. Molti automobilisti hanno ritenuto però che 4 km sono veramente troppi perché, non vedendo dopo il cartello il rilevatore, i conducenti potrebbero pensare erroneamente di aver scampato il pericolo ormai.

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Altro caso particolare si concentra sull’autovelox in presenza di un’intersezione: i giudici hanno chiarito che il cartello che avvisa gli automobilisti non deve essere ripetuto a vantaggio degli automobilisti che provengono dalla strada secondaria. Questi ultimi quindi, non avendo letto quello posizionato lungo la strada principale, potrebbero trovare un autovelox a sorpresa.

Ultimo caso che segnaliamo in questa panoramica dedicata agli autovelox a sorpresa è quello del nuovo Scout Speed (evoluzione del Provida 2000), ovvero il dispositivo mobile montato sulla volante della polizia stradale. Diverse sentenze hanno chiarito che quest’ultimo non deve essere segnalato necessariamente. In questo senso però si pone controcorrente una recente decisione del Giudice di Pace di Reggio Emilia che potrebbe fare scuola per molti ricorsi contro autovelox in movimento non segnalati prima.

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