Medici e dirigenti sanitari riceveranno presto i dovuti aumenti in busta paga. Per loro si stanno finalizzando le procedure per il rinnovo del contratto di lavoro (scaduto) per il triennio 2019-2021. Interessati sono circa 135 mila professionisti appartenenti al SSN.

Con la Legge di bilancio 2023 sono stati stanziati allo scopo 650 milioni di euro da ripartire fra medici e dirigenti sanitari. Compresi quelli andati in pensione che beneficeranno degli arretrati da parte del datore di lavoro per il periodo di competenza. Mensilmente si parla in media di circa 200 euro lordi (130 netti) al mese per professionista neoassunto.

Cifra che sale fino a 300 euro circa in base all’anzianità di servizio.

Medici: nuovo contratto 2019-2021

Soldi che, però, potrebbero non bastare. Secondo i sindacati di categoria le risorse messe in campo dal Governo non sarebbero sufficienti a evitare l’emorragia di medici dal SSN. Problema cronico che ultimamente con l’esplosione della pandemia si è manifestato in maniera dirompente.

I fondi messi a disposizione non bastano certo a rendere più attrattivo il lavoro nel SSN – dice Pierino Di Silverio, segretario di Anaao Assomed ma questo contratto va in ogni modo sfruttato per migliorare le condizioni di lavoro.

Sindacati dei medici e Aran (Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni) si sono, quindi, dati appuntamento fra il 2 e 7 febbraio 2023 per discutere degli aumenti contrattuali per il periodo 2019-2021. L’obiettivo dell’agenzia è quello di chiudere il rinnovo del contratto di lavoro scaduto entro maggio.

Lo stipendio medio in Italia

Ma quanto guadagnano i medici in Italia? E quanto spetterà di aumento di stipendio col rinnovo del contratto di lavoro? Un dirigente medico neo assunto, per chi non lo sapesse, percepisce una retribuzione media di circa 36 mila euro all’anno con contratto di lavoro è a tempo pieno. Cifra che mediamente sale fino a oltre 82 mila euro a fine carriera e prossimo alla pensione.

Al netto delle tasse si parla rispettivamente di circa 2.000 e 3.700 euro al mese.

Ovviamente le cifre sono basilari, variabili e dipendono molto dagli incarichi ricevuti, dalla Regione di appartenenza, dalle responsabilità, dal lavoro straordinario, notturno, ecc. Lo stipendio quindi può salire anche di un terzo se si sommano anche le prestazioni offerte in regime privatistico dai camici bianchi.

Le retribuzioni nette, tuttavia, sono più o meno in linea con la media Ue. In Francia si guadagna il 20% in più e in Germania addirittura il 29%, ma il sistema fiscale è diverso rispetto al nostro e, alla fine, le differenze non sono poi così ampie. Più veritiero il paragone con la Spagna dove gli stipendi sono allineati all’Italia.

Infine, più soldi per i medici italiani arriveranno anche per le attività di emergenza. L’obiettivo del Governo è quello di potenziare i servizi di pronto soccorso. Allo scopo sono previsti stanziamenti finanziari speciali (27 milioni di euro) che dovrebbero portare a ulteriori 100 euro in più in busta paga per i medici addetti ai servizi di emergenza.