Sono incinta di due gemelli, lavoravo come parrucchiera. Da ieri sono a riposo con certificazione di gravidanza a rischio. Sono soggetta a visite fiscali? Devo rispettare gli orari di reperibilità?

In linea generale la risposta è NO. Le donne incinta con gravidanza a rischio sono esonerate dal rischio di visite fiscali e non sono soggette a controlli neppure nelle fasce orarie di reperibilità. Non da subito però. E’ bene quindi fare attenzione a questa eccezione di tipo temporale onde evitare sanzioni disciplinari o decurtazioni dall’indennità di maternità.

Gravidanza a rischio e visita fiscale: quali donne sono soggette a controllo

Il congedo di maternità obbligatorio dura 5 mesi (2 mesi precedenti al parto e 3 successivi, oppure uno prima e 4 dopo). Tuttavia, ad alcune condizioni, è possibile fare domanda per ottenere la maternità anticipata per gravidanza a rischio. Queste possono dipendere dalle condizioni di lavoro oppure da motivazioni legate allo stato di salute della donna.

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Dal momento dell’invio della domanda, esiste una finestra temporale che serve alla Asl competente proprio per predisporre l’accertamento medico a seguito del quale viene convalidata o rifiutata la richiesta. Se entro 7 giorni non viene dato esito, vale il principio del silenzio assenso.

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Questi primi 7 giorni, che intercorrono quindi dalla domanda all’accettazione della maternità anticipata, sono cruciali per l’esito della pratica e sono anche a rischio di visita fiscale. Anzi: in questi giorni è altamente probabile che la lavoratrice a casa riceva la visita del medico incaricato dalla ASL per l’accertamento.

A tal proposito, ricordiamo che le fasce orarie di reperibilità variano in base al tipo di impiego: per i privati dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, per gli statali dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.

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