Il limite all’utilizzo dei contanti per i pagamenti scende a 1.000 euro. 999,99 per la precisione. Dal 1 gennaio 2022 non si possono più fare acquisti o spostare somme di denaro superiori a tale soglia se non per vie tracciabili.

Si torna quindi indietro di 10 anni, ai tempi del governo Monti. E forse non sarà l’ultima tappa. Già si pensa di introdurre una nuova stretta nel 2023, a 500 euro. Come già avviene in Grecia. Per combattere l’evasione fiscale, si dice.

Limite ai contanti scende a 1.000 euro da gennaio

Ma sarà veramente la riduzione dell’uso del contante ad abbattere l’evasione fiscale nel nostro Paese? L’esperienza ci insegna che in altre realtà europee dove non c’è il limite all’utilizzo dei contanti, come in Germania, Irlanda, Svezia, Finlandia, Olanda e Austria, il livello di evasione fiscale resta stabile.

Sicché molti sono propensi a pensare che porre dei limiti all’utilizzo dei contanti sia solo un aiuto che si fa alle banche per spingere i consumatori a dotarsi di carte di credito e bancomat con costi a tutto vantaggio delle società che li gestiscono.

Molte banche italiane, addirittura, anche senza il tetto sull’utilizzo dei contanti, tendono ad applicare commissioni sui prelevamenti di banconote allo sportello, cosa invece gratuita presso gli sportelli automatici ATM.

Si pensi, ad esempio, a tutti quegli anziani che non ne vogliono sapere di utilizzare carte elettroniche e che restano tradizionalmente affezionati all’utilizzo dei contanti. Oppure ai giovani studenti che si muovono quotidianamente con la paghetta dei genitori.

La lotta all’evasione fiscale

La lotta all’evasione è quindi un pretesto bello e buono per obbligare i cittadini a rinunciare all’uso dei contanti per dotarsi di tessere bancomat o di carte di credito. E l’Italia ha il più basso indice di penetrazione e utilizzo di strumenti elettronici rispetto al resto della Ue.

Tracciare tutti gli spostamenti di denaro è quindi il mezzo che giustifica il fine: quello di ingrassare le banche, ancora una volta e come sempre. Ma c’è anche un secondo fine commerciale e più subdolo che permetterà di controllare maggiormente i cittadini, le loro abitudini e i loro spostamenti.

E per chi non fa rispettare la legge, arrivano multe salate fino a 50.000 euro.