La velocità delle poste non è costante. Le bollette, per esempio, viaggiano al doppio della velocità degli assegni“, afferma Mauroemme. Un concetto che risulta valido anche quando si tratta delle lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate. Proprio come le bollette di luce e gas, infatti, le comunicazioni fiscali giungono tempestivamente nelle nostre cassette postali, portando con sé un bel po’ di preoccupazioni.

Il Fisco e la Guardia di Finanza, d’altronde, sono costantemente al lavoro per scovare i furbetti. Tanti gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per effettuare i controlli.

Tra questi l’applicazione VeRA, il cui utilizzo potrebbe violare la privacy, ma anche l’invio di lettere.

A proposito di quest’ultime, in molti riceveranno le lettere dell’Agenzia delle Entrate nel corso del mese di novembre in seguito al riscontro di alcune incongruenze fiscali. Ecco cosa fare.

Sono partite le lettere dell’Agenzia delle Entrate di novembre

Come reso noto dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del 4 novembre 2022, il Fisco sta inviando delle comunicazioni per promuovere “l’adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA per i quali emergono delle differenze tra i dati della dichiarazione IVA e l’importo delle operazioni IVA trasmesse telematicamente”.

Entrando nei dettagli nel corso del mese di novembre in molti riceveranno le cosiddette lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate, inerenti alcune incongruenze riscontrate nelle proprie operazioni fiscali. A finire nel mirino sono la fatturazione elettronica e le dichiarazioni IVA. Se il Fisco riscontra delle anomalie, ecco che scatta il controllo.

Lettere di compliance: ecco come comportarsi

Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate sono degli avvisi bonari, attraverso le quali il Fisco invita i soggetti interessati a regolarizzare al più presto la propria posizione. Questo al fine di evitare di incorrere in spiacevoli situazioni, come sanzioni amministrative particolarmente pesanti oppure delle cartelle esattoriali.

Come si evince dal provvedimento dell’Amministrazione Finanziaria del 4 novembre 2022, le lettere in arrivo riguardano eventuali anomalie emerse dagli ultimi controlli fiscali. A finire al centro dell’attenzione i soggetti titolari di partita Iva. Quest’ultimi, una volta ricevuta la lettera, possono seguire una delle seguenti tre strade:

  • Richiedere ulteriori informazioni in merito a tali incongruenze, per via telematica attraverso il cassetto fiscale oppure tramite posta ordinaria.
  • Segnalare all’ente nuovi dati utili a giustificare tali anomalie. In questo modo la situazione viene regolarizzata e non si dovrà fare altro.
  • Regolarizzare la propria posizione, nel caso in cui invece il Fisco abbia ragione e l’anomalia è fondata.  In quest’ultimo caso il soggetto interessato può risolvere la situazione grazie al ravvedimento operoso.

Il ravvedimento operoso consiste nel pagamento spontaneo e immediato della sanzione prevista per omissioni, ritardi o irregolarità. In questo modo è possibile pagare un importo più basso rispetto a quello che spetterebbe nel caso in cui fosse l’Agenzia delle Entrate a irrogarla. A tal fine è necessario effettuare il pagamento entro 90 giorni dall’arrivo della lettera di compliance, altrimenti si perde il diritto a beneficiare del ravvedimento operoso.