Inizialmente sembrava che il governo fosse intenzionato a dare alla nuova sanatoria delle cartelle una parvenza simile a un autentico condono. Ma adesso che si tratta di mettere nero su bianco il provvedimento che deve finire inevitabilmente nella legge di Bilancio e nel suo decreto Fiscale, ecco che il quadro comincia a diventare più chiaro. In seno alla maggioranza su quali debiti operare e su quali sconti concedere ai contribuenti indebitati, si discute. Come sempre in provvedimenti del genere c’è da pensare all’equità sociale, tra famiglie agiate e meno agiate.
Inoltre non bisogna dare l’impressione che lo Stato avvantaggi chi le tasse non ha voluto pagarle a discapito di chi invece è stato sempre ligio al dovere. Tutto ancora da decidere quindi, con indiscrezioni e voci che continuano incessantemente a trapelare. E sull’argomento le domande dei lettori iniziano ad arrivare copiose.
“Ma davvero mi verranno cancellate tutte le cartelle esattoriali che ho dal momento che sono tutte sotto la soglia dei 1.000 euro? Premetto che ho almeno quattro multe per infrazioni del Codice della Strada che non sono riuscito a pagare, perché da quando mi sono trasferito a Milano nel 2018, con la mia auto piuttosto vecchia ho preso delle multe per colpa dei divieti di circolazione imposti nel capoluogo meneghino.”
“Gentile redazione ho, purtroppo per me, una montagna di debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, molti dei quali derivano ancora da Equitalia e, altri, che invece sono arrivati negli ultimi anni. La grave crisi economica di oggi ha accentuato i miei problemi e davvero le cartelle non riesco a pagarle. Ho perso il lavoro e sono in arretrato anche con l’affitto di casa. Almeno dal punto di vista delle cartelle, adesso, potrebbero essermi cancellate visto che il governo vuole fare un condono?”

Cambia tutto, sanatoria solo per le cartelle fino al 2016?

Le due lettere di due nostri lettori sono soltanto un esempio di quello che voci e indiscrezioni relative alla sanatoria delle cartelle esattoriali hanno prodotto nei contribuenti.
Ogni giorno infatti, ovunque, si legge di clamorose sanatorie delle caselle esattoriali e in alcuni casi sia ha la parvenza che il governo stia scegliendo la via di sanatorie simili a degli autentici condoni tombali delle cartelle, come si faceva una volta. Soprattutto per i debiti di importo inferiore a 1.000 euro, si parla di cancellazione d’ufficio. Significa che i contribuenti non dovranno fare nulla per vedersi cancellare tutte le cartelle di importo più basso. E nel contenitore si tratta di atti relativi a tasse non pagate, a tributi inevasi o a multe del Codice della Strada. Ultimamente, però, trapelano alcune indiscrezioni direttamente dal Governo e dalle riunioni di maggioranza che devono affrontare la legge di Bilancio. Sembra infatti che le cartelle che dovrebbero essere azzerate non sono tutte come inizialmente si poteva presumere. I nuovi interventi riguarderebbero solo quelle cartelle notificate entro il 2016. Un limite che inevitabilmente finisce con il tagliare fuori una grande fetta di debiti dei contribuenti, soprattutto quelli maturati negli ultimi sei anni.

Cosa sta per fare il governo e perché arrivano limiti e vincoli su rottamazione e saldo e stralcio

Man mano che si avvicina la pubblicazione della legge di Bilancio, quindi, la sanatoria delle cartelle esattoriali inizia sempre di più ad allontanarsi dal condono inizialmente paventato. I provvedimenti di cui si parla sono sempre gli stessi e cioè:
  • Cancellazione dei debiti col Fisco fino a mille euro;
  • Saldo e stralcio delle cartelle esattoriali fino a 3.000 euro;
  • Riapertura rottamazione ter o nuova rottamazione quater;
  • Rateizzazioni sopra la soglia di 3.000 euro.
Ciò che rischia di rendere meno vantaggiosa la sanatoria è l’anno di riferimento di queste cartelle.
Infatti finirebbero con il rientrare in tutti questi provvedimenti solo quelle notificate e quindi diventate ruolo entro l’anno 2016. Significa che una cartella notificata nel 2017 continuerebbe a restare a carico dei contribuenti che pertanto non si vedrebbero sanare tutta la loro situazione debitoria.

Sanatoria cartelle con sconti, ma il vantaggio inizia a diminuire

Anche sull’entità del saldo e stralcio poi inizia a prendere forma la realtà dei provvedimento che si allontana da quello che era il progetto iniziale. Il taglio dei debiti dei contribuenti non sarà netto come inizialmente si prevedeva. Infatti inizialmente sembrava che ai contribuenti potesse venire concesso il lusso di pagare solo il 20% dei debiti con il concessionario della riscossione, godendo di uno sconto quindi pari all’80%. Adesso invece sembra che si vada nella direzione di tagliare del 50% questi debiti con l’altra metà che sarà oggetto del pagamento dei contribuenti e che finirà in questa specie di nuova Pace Fiscale. Resta ancora netto il vantaggio, anche perché si parla di una sanzione forfettaria del 5%, al posto delle sanzioni che man mano vengono caricate sui ruoli. Solo sulle multe del Codice della Strada è evidente il vantaggio per i contribuenti. Infatti una multa del Codice della Strada non appena diventa cartella sale già del 50% come importo. E ogni semestre di ritardo nel pagamento di questa cartella la fa salire di un altro 8%.

Ormai certa la riapertura anti decadenza della rottamazione ter

Se sanatoria deve essere, impossibile che dentro il pacchetto non rientri la salvaguardia per chi, dopo aver aderito alla rottamazione ter non ha provveduto a saldare le rate. In pratica un rientro nella facoltà di pagare a rate i debiti dal 2010 al 2017 compresi nella rottamazione delle cartelle. Ma sarebbe una riapertura costosa. Verrebbe data la possibilità di saldare i debiti della rottamazione ter non ancora saldati, con ulteriori 5 anni di rateizzazioni. Ma con un surplus da pagare pari al 5%.