La successione è l’evento attraverso il quale si realizza il trasferimento dei rapporti giuridici sia attivi che passivi dal soggetto defunto agli eredi. La successione si apre al momento della morte e nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto. Nella successione testamentaria le quote possono essere differenti rispetto alla successione legittima e alla successione necessaria. Il legislatore ha previsto che una determinata quota di eredità, detta “quota di riserva”, sia destinata a determinati soggetti, i legittimari (coniuge, figli ed ascendenti, in mancanza di figli).

  In mancanza di testamento la quota della quale il testatore potrebbe liberamente disporre, la cosiddetta “quota disponibile” andrà a beneficio degli eredi, mentre nella successione testamentaria si tiene conto della volontà del de cuius di voler disporre anche della quota disponibile.

Che cosa comporta l’accettazione della eredità con beneficio di inventario?

L’erede che accetta l’eredità con beneficio di inventario, assume gli obblighi in caso di passività solo in relazione al valore dei beni ereditati. In sostanza per il pagamento dei debito contratti dal de cuius , vengono intaccati soli i beni ricevuti in eredità senza interessare il patrimonio personale dell’erede . In questo modo vengono tenuti distinti il patrimonio del defunto con quello dell’erede, in modo tale che in caso di passività, l’erede non è tenuto al pagamento dei debiti contratti dal de cuius oltre il valore dei beni a lui pervenuti. E’ escluso dalla successione chi è dichiarato indegno ( falsificazione testamentaria, omicidio, violenza ,ecc.). Successione ed eredi indegni: eccezioni alla quota legittima e cause di esclusione dal testamento

Quali sono i soggetti che non possono disporre della successione testamentaria?

La successione testamentaria presuppone che il testatore sia capace di redigere testamento. Il legislatore dispone che possono disporre per testamento tutti coloro che non sono stati dichiarati incapaci dalla legge. Sono, pertanto, identificati come incapaci i seguenti soggetti:

  • i minorenni;
  • gli interdetti per infermità mentale (sentenza della Suprema Corte 31.03.2011, n. 7477);
  • i soggetti che, sebbene non interdetti, siano stati incapaci di intendere e volere al momento del testamento. (sentenza della Suprema Corte, del 05.01.2011, n. 230)

Per quanto concerne i soggetti che non possono ricevere per testamento, il legislatore ha elencato:

  • il tutore ed il protutore;
  • il notaio;
  • i testimoni e l’interprete nel caso di testamento pubblico;
  • il soggetto che ha redatto o ha ricevuto il testamento segreto, anche se fatto per interposta persona.

La successione necessaria e i legittimari

La quota di legittima è quella porzione di eredità di cui il testatore non può disporre, né a titolo di liberalità, né mortis causa in quanto spettante per legge a soggetti, denominati legittimari, legati al de cuius da stretti rapporti di parentela.

Il legislatore, al fine di consentire che determinati soggetti conseguano una quota minima del patrimonio del de cuius, riconosce loro un titolo ereditario, di “legittimari” che gli consente di acquistare detta quota di patrimonio anche nel caso in cui, al momento dell’apertura della successione, detta quota non sia compresa nell’asse ereditario. Sono legittimari, per il nostro ordinamento, il coniuge, i figli e gli ascendenti (questi ultimi, solamente nel caso non concorrano con i figli). Il patrimonio ereditario può essere distinto in due parti:

  • la quota disponibile, della quale il testatore è libero di disporre;
  • la quota di legittima, della quale il testatore non può disporre a favore degli eredi legittimi o estranei perché spettante, per legge, ai legittimari.

Come si calcola la quota di legittima?

Quando si apre la successione, per poter stabilire quale parte dell’eredità vada attribuita al legittimario affinché sia soddisfatta la propria quota di legittima, è necessario rapportare il valore della quota riservata al netto dei debiti. La quota del legittimario è quindi calcolata in base al rapporto tra la quota riservata del legittimario ai sensi dell’art.

537 c.c. e la massa ereditaria, calcolata ai sensi dell’art. 556 c.c. L’art. 556 c.c. Si riuniscono, quindi, tutti beni di cui sia stato disposto a titolo di donazione secondo il loro valore determinato in base alle regole dettate negli articoli da 747 a 750 e, sull’asse così formato, si calcola la quota di cui il defunto poteva disporre. Successione senza testamento: l’ordine dei parenti nella legittima

Qual è la quota di successione?

La quota di successione è così calcolata: Coniuge superstite (in mancanza di figli e senza ascendenti):

  • Quota di legittima:  50% eredità + diritto abitazione
  • Quota disponibile:  50% eredità

Coniuge + figlio unico anche non legittimo (a prescindere da eventuali ascendenti in vita):

  • Coniuge:  33,33% eredità + diritto di abitazione
  • Figlio unico:  33,33% eredità
  • Quota disponibile :  33,33% eredità

Coniuge con due o più figli, anche non legittimi (a prescindere da eventuali ascendenti in vita):

  • Coniuge: 25% eredità + diritto di abitazione
  • Figli:  50% eredità da dividere in parti uguali
  • Quota disponibile: 25% eredità

Coniuge con ascendente/i ma senza figli:

  • Coniuge:  50% eredità + diritto di abitazione
  • Ascendente/i: 25% eredità da dividere in parti uguali
  • Quota disponibile:  25% eredità

Figlio unico senza coniuge (anche se viventi gli ascendenti):

  • Figlio unico:  50% eredità
  • Quota disponibile:  50% eredità

Due o più figli senza coniuge (anche se viventi gli ascendenti):

  • Due o più figli:  66,66% eredità da dividere in parti uguali
  • Quota disponibile: 33,33% eredità

Ascendente/i senza coniuge, né figli:

  • Ascendente/i:  33,33% eredità
  • Quota disponibile:  66,66% eredità

Senza figli e ascendenti:

  • Quota disponibile:  intera eredità

Quando va presentata la dichiarazione di successione?

La dichiarazione di successione è un adempimento obbligatorio di carattere fiscale necessario per comunicare all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto e determinare le imposte dovute su tale “passaggio”. La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, generalmente coincidente con la data di morte del de cuius, su apposito modulo .

Denuncia Successione: come compilare il modello di dichiarazione

Qual è la base imponibile della successione?

La base imponibile o valore netto dell’asse ereditario è costituita dalla differenza tra l’ammontare complessivo, alla data di apertura della successione, dei beni e dei diritti che rappresentano l’attivo dell’asse ereditario e l’ammontare complessivo delle passività e degli oneri deducibili (debiti del defunto, spese mediche e funerarie).

Quali sono le aliquote per il pagamento dell’imposta di successione ?

Le aliquote da applicare alla base imponibile sono determinate sulla base del rapporto di parentela intercorrente tra il dante causa e l’avente causa, nello specifico:

  •  il 4% nei confronti del coniuge e dei parenti in linea retta con una franchigia di euro 1.000.000 per ciascun beneficiario;
  • il 6% nei confronti degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, con una franchigia di euro 100.000 per ciascun fratello o sorella;
  •  l’8% nei confronti degli altri soggetti.

Quali soggetti sono obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione e al pagamento delle imposte?

Sono obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione e al pagamento delle relative imposte:

  • gli eredi e i legatari, ovvero i loro rappresentanti legali;
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta;
  • gli amministratori dell’eredità;
  • i curatori delle eredità giacenti;
  • gli esecutori testamentari;
  • i trust.

Chi è esonerato alla presentazione della dichiarazione di successione?

Sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione di successione i parenti in linea retta al verificarsi della duplice condizione che:

  • nell’asse ereditario non siano compresi immobili;
  • il patrimonio del defunto non sia di importo superiore a euro 25.822,85.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione di successione è sufficiente presentarne una.