Il RAI ha previsto delle spese per rifarsi il look. Non si tratta di aggiornare o modernizzare i contenuti offerti al pubblico, ma saranno effettuati dei lavori per migliorare lo storico edificio di Viale Mazzini.

“Nuovi spazi, più comfort per le persone, tecnologie all’avanguardia e una progettazione basata sui principi di biofilia e sostenibilità renderanno l’edificio fortemente innovativo. Spazi per i servizi alla persona, con una riqualificazione della zona ristoro, la creazione di un giardino esterno su via Podgora.

Riqualificazione della galleria di opere d’arte, con gli arazzi rinascimentali e le sculture, esempi rappresentativi del grande patrimonio artistico e architettonico Rai”.

È quanto appena comunicato dalla stessa RAI. Ovviamente, parte dei soldi necessari per affrontare le spese di ammodernamento della struttura sono quelli del canone RAI. Canone che, come sappiamo, dal prossimo anno sarà eliminato dalla bolletta elettrica e potrebbe costare di più. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Canone RAI, ecco perché si teme un aumento per tutti

Come abbiamo già detto in diverse occasioni, il governo si è impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a eliminare il canone rai dalle bollette elettriche. Il motivo è semplice, esso rappresenta un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica.

In canone rai in bolletta elettrica è stato introdotto per uno scopo ben preciso, ossia quello di contrastare la sua enorme evasione. Obbiettivo che, a dirla tutta, è stato pienamente raggiunto, visto che da allora il canone rai è stato praticamente pagato da tutti e ne è stato abbassato anche l’importo. Lo stesso, infatti, è passato da 113 euro a 90 euro.

Ovviamente, si teme che il canone rai possa tornare a quei livelli di prezzi se non oltre. C’è infatti chi parla dell’ipotesi (per noi assolutamente non realistica) di un’impennata del suo importo a 300 euro l’anno, come avviene in alcuni paesi europei.

Come se non bastasse, ad oggi, non è ancora stato reso noto come lo stesso dovrà essere pagato dal prossimo anno. In passato abbiamo fatto alcune ipotesi sulla base dei modelli adottati da paesi europei, ma che, ad oggi, non possono trovare alcun riscontro.