A partire dal 2023, il canone rai sarà tolto dalla bolletta elettrica; in questi giorni alcune testate giornalistiche hanno ipotizzato un suo possibile aumento, addirittura fino a 300 euro.

Il pagamento del canone rai in bolletta, lo ricordiamo, è stata una soluzione introdotta nel 2016 dall’allora esecutivo a guida Matteo Renzi allo scopo di contrastare la sua enorme evasione. Da allora, questa tassa è stata praticamente pagata da tutti, con enormi vantaggi per le casse dello stato, ma anche per i cittadini che hanno avuto un notevole sconto; il canone, infatti, è passato da 113 euro a 90 euro.

Ritornare a pagare il canone rai come avveniva in passato, ovviamente, potrebbe far temere per un ritorno a quei livelli di evasione e, dunque, ad un prezzo almeno pari a quello pre 2016.

Oltre a questo, già in diverse occasioni, l’Ad della Rai, Carlo Fuortes, ha dichiarato che la tassa per la tv pubblica è troppo bassa rispetto agli obblighi e alle attività che la stessa è tenuta a svolgere. Negli altri paesi europei, si paga un canone più alto e anche in Italia si dovrebbe aumentarlo e adeguarlo al resto dell’Europa.

Insomma, un mix di cause che potrebbe far schizzare il prezzo del canone rai anche a 300 euro, così come avviene in alcuni paesi a noi molto vicini. Ma sarà vero?

Adesso si teme un’impennata del prezzo del Canone Rai

Il canone rai sarà tolto dalla bolletta elettrica già dal prossimo anno, e c’è già chi teme un’impennata dell’evasione fiscale. Lo stesso Matteo Renzi, in una sua “Enews” del 19 aprile 2022, ha così commentato:

“Tra le tante riforme che abbiamo fatto, una è stata cancellata per responsabilità della burocrazia europea: pare sia illegittimo mettere il canone Rai in bolletta. Io credo nel principio “pagare meno, pagare tutti”. Con il canone in bolletta, la spesa è passata da 113 euro a 90 euro e gli evasori sono stati costretti a pagare.

Mi sembrava una buona idea”.

Ad ogni modo, chiariamo che non è ancora stato chiarito come il canone rai dovrà essere pagato dal prossimo anno, anche se in questi giorni si sono fatte alcune ipotesi.

La televisione di stato è sottofinanziata

Secondo quanto dichiarato dall’Ad, Carlo Fuortes, in audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato di qualche mese fa, “la tv di stato è sotto finanziata. Il canone RAI è pari a 90 euro l’anno, troppo pochi rispetto agli obblighi e alle attività che la Rai è tenuta a svolgere”.

Bisogna dire, però, che di questi 90 euro, la Rai riceve soltanto 74 euro, in quanto lo stato trattiene per sé una percentuale di gettito. Troppo pochi, secondo alcuni osservatori, per continuare ad offrire un servizio di qualità e nel rispetto degli obblighi che la stessa Rai è tenuta a svolgere.

Perché si parla di un aumento fino a 300 euro?

In questi giorni, si sta tanto parlando di una possibile impennata del prezzo del canone rai fino a 300 euro l’anno.

Si tratta di un’ipotesi un po’ campata in aria, che nasce dal fatto che alcuni nostri vicini europei pagano l’equivalente del nostro Canone intorno a questa cifra. Ipotesi che, almeno per noi, sembra troppo lontana dalla realtà.

La possibilità di un aumento del canone è più che mai reale, ma siamo sicuri che si dovrebbe trattare di cifre sicuramente più contenute.