Bonus, Cig, reddito di emergenza, reddito di cittadinanza e chi più ne ha più ne metta. L’idea di Confindustria è che il governo stia spandendo risorse a destra e manca senza sapere bene come intervenire per far ripartire l’economia del Paese.

Ma un intervento concreto su tutti, quello di ridurre la pressione fiscale alle attività produttive non è stato ancora fatto. Bisogna eliminare l’Irap. La richiesta al governo -“semplice, facile da applicare, che elimina una tassa odiosa al mondo delle imprese e realizza una semplificazione, in quanto toglie una dichiarazione“- arriva da Carlo Bonomi, presidente designato di Confindustria.

Basta con interventi a pioggia senza effetto

Sono molto deluso dai provvedimenti del governo – ha dichiarato Bonomi durante una trasmissione televisiva -. “Basta con interventi a pioggia che non hanno effetto“. Bonomi si è detto deluso per i contenuti e per il metodo: “non ci pace essere convocati 24 ore prima e trovarci di fronte a decisioni prese. Allora agiscano e se ne prendano la responsabilità“. Secondo il presidente designato di Confindustria le misure prese dal governo non hanno funzionato: la cassa integrazione la stanno ancora anticipando gli imprenditori, i soldi per la liquidità non stanno arrivando e i bonus sono misure tampone di breve respiro.

Lo Stato stia fuori dal capitale delle aziende

Agli imprenditori non piace neanche l’idea dello Stato nel capitale delle aziende. “Sentiamo parlare di nazionalizzazioni, cosa che ci lascia stupefatti. Non si capisce perché si siano appassionati al tema della capitalizzazione, che è stata suggerita da una grande impresa di consulenza straniera. Il governo dovrebbe ascoltare le aziende italiane. Noi siamo disponibili ad un impegno comune, siamo disponibili ad uno sforzo collaborativo molto alto, restando sui temi economici, ma occorre la lucidità di capire ciò che serve al sistema economico italiano con concretezza e serietà“.

Eliminazione dell’Irap e non solo

L’Irap esiste dal 2008 ed è un’imposta strettamente legata al fatturato di aziende, enti o liberi professionisti, soggetti al pagamento di una percentuale in base alla regione in cui risiede l’attività commerciale o di servizi.

Una gabella che il mondo imprenditoriale ha sempre osteggiato, a maggior ragione durante un momento di emergenza come quello che si sta attraversando. Per le aziende occorrono azioni immediate ed efficaci. Oltre all’eliminazione dell’Irap, occorre il pagamento dei debiti commerciali alle imprese da parte dello Stato. “Invece stiamo ascoltando proposte come quella di ridurre l’orario e pagare lo stesso salario“, ha sottolineato Bonomi che ha così bocciato la proposta del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Il Dl maggio in via di definizione non ha misure sufficienti per le aziende. Dei 55 miliardi del prossimo decreto “solo 10 andranno alle imprese, e non produrranno effetti concreti“.