Bonus 600 euro, ancora ritardi. Non tutti hanno ricevuto nei tempi previsti l’importo stanziato dallo Stato a favore di lavoratori autonomi e professionisti per il mese di marzo suscitando le proteste di molti beneficiari.

Al 18 aprile l’Inps aveva erogato 3,1 milioni di bonus in tempi record considerando anche l’enorme afflusso di richieste che aveva intasato il sito web Inps i primi giorni di avvio per la presentazione delle domande. Un lavoro immenso e senza precedenti che vede migliaia di lavoratori dell’Istituto impegnati a sostenere il Paese in questa fase di emergenza.

Inps, 750 mila domande in attesa di verifica

Mancano ancora 500 mila domande in fase di istruttoria – dice l’Inps in un comunicato – e altre 250 mila hanno l’IBAN in fase di correzione o verifica poiché le coordinate bancarie non sono state comunicate in maniera esatta dai lavoratori. Rallentamenti per motivi tecnici, dunque, non per motivi di mancanza di fondi, come qualche organo d’informazione aveva detto per screditare l’Inps, che presto verranno sanati. “Del resto è normale che nella moltitudine delle domande pervenute – dicono le associazioni dei consumatori – vi sia qualche richiesta da controllare meglio o qualche conto corrente sbagliato riportato nel modulo di domanda”. A breve, comunque, saranno soddisfatte tutte le richieste per cui si ha diritto al bonus da 600 euro. E per la prossima assegnazione del bonus, previsto anche per il mese di aprile, l’Inps informa che è stata rilasciata in procedura la possibilità di consultare la domanda e lo stato di avanzamento della stessa con anche la possibilità di variare i dati inseriti prima della liquidazione.

Bonus 600 euro erogato anche da Casse private

In una nota l’Inps precisa poi che il bonus da 600 euro erogato a favore di lavoratori autonomi e professionisti iscritti non ha nulla a che vedere con l’erogazione dello stesso da parte di Casse previdenziali private, il cui iter e tempi di erogazione potrebbero essere differenti.

Nel comunicato dell’Istituto si legge che “alcuni quotidiani e siti internet continuano ad attribuire l’erogazione dell’indennità di 600 euro a favore dei professionisti iscritti alle Casse previdenziali private all’Inps. Si ribadisce che l’Inps non ha nulla a che vedere con le competenze delle Casse private dei professionisti, alle quali il Governo ha assegnato dei fondi per la gestione delle indennità, che sono gestite in maniera completamente autonoma. Si tratta, in altri termini, di una indennità regolata da specifiche norme di legge e affidata alla competenza delle Casse private di previdenza e non all’Istituto“.

Presidente Inps in audizione alla Camera

Intanto si apprende da fonti governative che oggi si svolgerà alla Camera, in videoconferenza, un’audizione del presidente dell’Inps Pasquale Tridico sui problemi di funzionamento del sito Internet dell’Inps in ordine alla richiesta dei benefici economici previsti per fronteggiare le  conseguenze dell’emergenza Covid-19. Tridico dovrà fornire spiegazioni circa il malfunzionamento del sistema informatico il 1 aprile 2020 che ha registrato un sovraccarico di flussi (100 domande al secondo) mandando in titl il sito internet dell’Inps e comportando così ritardi nella gestione delle richieste. Fatto che era stato fomentato dalla diffusione di inutili allarmismi della vigilia secondo i quali l’Inps avrebbe soddisfatto le richieste in ordine temporale (click day). Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che si incrocia anche coi presunti tentativi di hackeraggio registrati in quel periodo, come anche denunciato dallo stesso Tridico all’autorità giudiziaria.