La pensione a 67 anni corrisponde, ad oggi, all’uscita per perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Ecco perché rappresenta la principale forma di previdenza Inps. In altre parole è l’occasione per smettere di lavorare alla quale accede chi non rientra in nessuna forma di pensione anticipata o sperimentazione.

A che età si ha diritto alla pensione di vecchiaia?

Partiamo con il precisare che l’età per la pensione di vecchiaia non è immutabile. Questa infatti, come abbiamo visto e spiegato più volte, è calcolata in base all’aspettativa di vita e quindi subisce aggiornamenti periodici.

La pensione di vecchiaia a 67 anni è stata per il momento fissata dall’Inps fino al 31 dicembre 2024. E questo indipendentemente dai contributi versati. Ma non per tutti! Bisogna vedere l’anno di inizio carriera (lo spieghiamo meglio nel prossimo paragrafo).

Ci sono poi lavori gravosi per i quali l’asticella dell’età si abbassa. Chi ha fatto per almeno 30 anni queste mansioni, considerate particolarmente usuranti, può andare in pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi.

Il prossimo adeguamento dell’età per la pensione di vecchiaia scatterà a gennaio 2025 se e qualora l’Istat verifichi un allungamento delle aspettative di vita medie. Cosa molto probabile.

Avete paura che vi sfugga il treno della pensione? Tranquilli l’Inps ha attivato un servizio che avvisa quando è ora di presentare la domanda di pensione di vecchiaia.

In pensione a 67 anni: servono 20 anni di contributi?

“Ho iniziato a lavorare tardi e, per problemi familiari, la mia carriera è discontinua. So quindi che non andrò in pensione con misura speciali ma dovrò attendere quella di vecchiaia. Non ho capito però se a 67 anni, o quelli che siano, mi spetterà di diritto o se devo avere un minimo di contributi versati? Perché qualcuno mi ha detto che si va in pensione a 67 anni con 20 di contributi.

Solo che io, al raggiungimento di quell’età, ne avrò 18. Potrò smettere di lavorare oppure no?”

Il requisito dei 20 anni di contributi per andare in pensione a 67 anni con l’assegno di vecchiaia esiste per coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1996. I suddetti lavoratori rientrano infatti nel calcolo contributivo della pensione. C’è anche un altro requisito da rispettare in verità: l’importo calcolato della pensione spettante deve essere superiore almeno a 1,5 volte l’assegno sociale.

Se manca uno dei due requisiti (nel caso della signora che ci scrive i 20 anni di contributi) l’accesso alla pensione di vecchiaia slitta a 71 anni. In questo caso basteranno infatti 5 anni di contributi. Da precisare che anche questa soglia anagrafica è soggetta ad adeguamento in base alle aspettative di vita.

Riassumendo

  • Fino al 2025 si accede alla pensione di vecchiaia a 67 anni;
  • Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, sono richiesti 20 anni di contributi (oltre ad un importo minimo di assegno spettante);
  • Chi non rispetta questi requisiti andrà in pensione a 71 anni (età soggetta a rivalutazione)