Non ci saranno più errori sull’applicazione del massimale contributivo. L’Inps ha intenzione di mettere a disposizione dei datori di lavoro privati una applicazione che consente di controllare se il lavoratore dipendente assunto rientra o meno nel massimale contributivo di cui alla legge n.335 del 1995 (riforma Dini). Importo che è pari a 119.650 euro per il 2024.

La nuova applicazione si chiamerà “Prisma”. Come spiega la circolare Inps n. 48 del 25 marzo 2024, l’applicazione si baserà sui dati disponibili dei lavoratori negli archivi Inps e permetterà di evitare errori di calcolo da parte dei datori per il versamento dei contributi obbligatori per coloro che ricadono nel sistema contributivo.

Cioè che non hanno anzianità contributiva prima del 1996.

Massimale contributivo, nuovo sistema di calcolo della pensione

Il nuovo servizio, annunciato dall’Inps il 25 marzo scorso, sarà disponibile in via sperimentale per i datori di lavoro privati e per gli intermediari abilitati, a partire dal 10 aprile 2024. L’utilizzo sarà poi esteso a tutti i datori di lavoro con dipendenti.

Lo scopo, come detto, è quello di supportare i datori di lavoro nella ricerca delle informazioni relative alla presenza o meno di contribuzione avventa prima del 1° gennaio 1996 per ciascun lavoratore dipendente. In tal modo sarà possibile procedere alla corretta applicazione del massimale contributivo, senza che vengano per sbaglio assoggettati a tale normativa lavoratori con contributi accreditati prima del 1996.

Il nuovo servizio, pertanto, è in grado di fornire le informazioni presenti nelle banche dati Inps  al momento della consultazione per supportare i datori di lavoro per un corretto adempimento dell’obbligo contributivo ai fini pensionistici.

Come funziona il servizio PRISMA

Il nuovo servizio PRISMA è disponibile sia per i datori di lavoro sia per gli operatori Inps di Sede e fornisce un prospetto di sintesi dei dati riferiti all’anzianità assicurativa di ogni lavoratore. Si potrà visionare lo storico dei versamenti contributivi IVS a partire dalla data della prima iscrizione a forme pensionistiche obbligatorie.

Il dettaglio dei versamenti fornito da PRISMA ha un valore solo informativo. Come spiega l’Inps nella in una nota, infatti, non ha alcun valore certificativo della posizione assicurativa del lavoratore. All’interno – come si legge nella circolare – sono riportati i seguenti dati:

  • data in cui risulta presente il primo contributo obbligatorio;
  • presenza della domanda di opzione al sistema contributivo (se in stato istruttoria o accolta) e data della relativa domanda;
  • presenza della domanda di riscatto/accredito figurativo in una della Gestioni dell’INPS per periodi precedenti al 1° gennaio 1996 e data della relativa domanda;
  • eventuale presenza di periodi riscattati o ricongiunti presso le Casse professionali;
  • eventuale presenza di anzianità assicurativa in Casse professionali;
  • eventuale presenza di posizione assicurativa attiva presso una Cassa professionale.

Terminata la fase sperimentale e con un successivo messaggio, l’Inps comunicherà il rilascio del servizio PRISMA nei confronti di tutti i datori di lavoro con dipendenti, comprese le pubbliche amministrazioni.

In ogni caso, l’Inps ricorda che le informazioni rilasciate dal servizio sono puramente indicative e potrebbero non essere esaustive. Pertanto è necessario che il datore di lavoro richieda comunque apposite dichiarazioni dai lavoratori. A questi ultimi resta l’obbligo di presentare le certificazioni delle retribuzioni rilasciate dai precedenti datori di lavoro.

Riassumendo…

  • Al via dal 10 aprile 2024 un nuovo servizio per la verifica dei massimali contributivi.
  • Grazie alla piattaforma PRISMA si eviteranno errori di calcolo per la pensione.
  • Il nuovo servizio PRISMA è disponibile sia per i datori di lavoro sia per gli operatori Inps di Sede.