Un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, TAR, contro il bonus auto ossia contro gli incentivi statali per l’acquisto di auto nuove. E’ quanto hanno deciso le principali associazioni ambientaliste italiane: Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’aria e Transport & Environment. In particolare, queste associazioni si sono schierate contro gli incentivi previsti dallo Stato con il decreto 6 aprile 2022, con il quale le agevolazioni sono state estese anche alle auto con motore a combustione.

Secondo le associazioni citate, il fatto che lo Stato premi ancora l’acquisto di auto a combustione e non solo quelle elettriche o comunque ibride, rappresenta ostacolo alla transazione ecologica del nostro paese.

Ecco nello specifico il motivo della presentazione del ricorso al TAR.

Il bonus auto per le auto elettriche o ibride

Con il decreto 6 aprile 2022, il Governo ha stanziato 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, per l’acquisto di auto non inquinanti (elettriche) o comunque a basse emissioni (ibride o a basse emissioni).

In particolare, gli ecoincentivi anche conosciuti come bonus auto riguardano le persone fisiche:

  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva: contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug – in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva.

Gli incentivi per le auto a combustione

Gli incentivi sono erogati anche per l’acquisto di auto con motore termico. In particolare, è agevolato  l’acquisto di auto, categoria M1, nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva.

In tale caso, il contributo statale è di 2 mila euro con contestuale rottamazione di un’auto omologata in classe inferiore ad Euro 5.

La categoria M1 individua quei veicoli destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e massimo 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente: Il veicolo acquistato deve essere: nuovo di fabbrica. Con emissioni di CO2 non superiori a 135 g/km.

A ogni modo, qui sono riportati gli ecoincentivi che è possibile ancora richiedere.

Il ricorso al TAR

Come detto in premessa, le principali associazioni ambientaliste italiane: Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’aria e Transport & Environment si sono schierate contro gli ecoincentivi per le auto con motore tradizionale. Questa strategia sta portando l’Italia a essere la nazione con il numero più basso di veicoli elettrici, 8% del totale, contro il 20% di media UE.  E’ necessario che il bonus auto venga eliminato e le risorse siano destinate solo alle auto elettriche o ibride.  Secondo le associazioni citate, se si continuasse a sostenere l’acquisto di auto tradizionali, la transazione ecologia dell’Italia andrà sempre più a rilento.