Secondo quanto rilevato da “Itaiaoggi.it”, l’Agenzia delle Entrate starebbe effettuando delle verifiche sui conti fiscali del gigante del web “Spotify”.

Al centro dei controlli vi sarebbe una violazione sull’assolvimento Iva e dell’utilizzo improprio dell’istituto del cosiddetto “Reverse charge”.

Il meccanismo sotto accusa

Il Reverse charge, sostanzialmente, è un particolare meccanismo che prevede il trasferimento di una serie di obblighi relativi alle modalità con cui viene assolta l’Iva, in capo all’acquirente.

In particolare, l’acquirente risulta allo stesso tempo creditore e debitore del tributo (registrando la fattura sia nel registro degli acquisti che in quello delle fatture).

Secondo quanto afferma Italiaoggi.it, Spotify, servizio di riproduzione digitale in streaming di musica, podcast e video, con accesso immediato a milioni di brani e altri contenuti di artisti provenienti da tutto il mondo, avrebbe utilizzato questo meccanismo in modo errato, in quanto, in virtù della sua “stabile organizzazione” in Italia, “le cessioni sono assoggettate a Iva in Italia e il venditore comunitario si troverà a dover adempiere l’obbligazione tributaria tramite l’identificazione diretta oppure la nomina del rappresentate fiscale”.

In ogni caso, staremo a vedere gli sviluppi delle indagini in corso.

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