Abbiamo già parlato diverse volte dei cosiddetti “furbetti del Cashback”: soggetti che, sfruttando alcune “falle” di questa misura, riescono ad ottenere un maggior rimborso e scalare la classifica del super bonus cahsback per ottenere un premio fino a 3.000 euro l’anno.
Il metodo più utilizzato dai furbetti è quello di frazionare (qualora possibile) un unico acquisto attraverso più di una transazione.
Queste operazioni, lo ricordiamo, sono del tutto legali, ma per gli esercenti possono rappresentare delle vere e proprie stangate in termini di commissioni da pagare.


Oggi vogliamo parlare dell’ennesimo episodio di questo fenomeno avvenuto a Mortara (PV), dove un soggetto avrebbe effettuato un rifornimento di carburante da 60 centesimi di euro, con ben 6 transazioni da 10 centesimi l’una.
A denunciare l’accaduto è stato lo stesso gestore della stazione di servizio, per il quale “L’incasso è stato inferiore alle commissioni da pagare”.

Furbetti del Cashback, di cosa si tratta?

Oltre al Bonus Cashback, che consiste in un rimborso del 10% degli acquisti effettuati nei negozi fisici con qualsiasi carta di pagamento registrata al piano, a partire dal 1° gennaio 2021 i primi 100 mila partecipanti al programma che, nel singolo semestre di riferimento, abbiano totalizzato il maggior numero di transazioni con carte e app di pagamento, ricevono il cosiddetto Super Bonus Cashback di 1500 euro per ogni singolo periodo di 6 mesi. Non c’è un importo minimo di spesa.
Ecco perché nasce il fenomeno dei furbetti del cashback.

Un altro caso di furbetto estremo delle micro-transazioni

L’episodio è avvenuto a Mortara (PV) e a denunciare l’accaduto è stato il gestore del distributore di carburante.
Il furbetto del Cashback, secondo quanto dichiarato dallo stesso gestore a “La Provincia Pavese”, avrebbe effettuato ben sei transazioni da circa 10 centesimi l’una.
Ad ogni modo, come abbiamo già detto in apertura, questa non è una pratica illegale.

«Di sicuro, spiega il gestore della stazione di rifornimento, queste misure non aiutano noi imprenditori.

In un caso come questo, con tante piccole transazioni il risultato è che pago più di commissioni bancaria dei pochi centesimi che effettivamente ho incassato».

 

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