Dopo aver introdotto e potenziato diversi bonus Pos, adesso Draghi vorrebbe introdurre delle sanzioni per chi non ne è munito.

Ricordiamo che, almeno in teoria, il Pos è obbligatorio già dal 2014. In pratica, però, non è stata ancora prevista nessuna sanzione contro i trasgressori.

Breve storia sulla (finta) obbligatorietà del POS

Una delle tante disposizioni contenute nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 prevedeva l’obbligo, per tutti gli esercenti e professionisti, di accettare pagamenti tramite pos.

Le sanzioni, previste dall’articolo 23 dello stesso Decreto Fiscale, non sono mai entrate in vigore.

Ai trasgressori si sarebbe dovuta applicare una sanzione amministrativa pecuniaria così composta:

  • 30 euro in misura fissa;
  • 4% del valore della transazione rifiutata dall’esercente.

Quest’obbligo sarebbe dovuto scattare a partire dal primo luglio 2020, ma, in un secondo momento, il suddetto articolo è stato cancellato.

Dunque, a conti fatti, l’utilizzo del POS da parte di tutti gli esercenti e professionisti non è per nulla obbligatorio.

Draghi vorrebbe reintrodurre le sanzioni per i trasgressori

Dopo aver potenziato il bonus sulle commissioni, aumentandolo dal 30 al 100% e dopo aver introdotti un altro bonus per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici, fino ad un massimo di 320 euro, gli esercenti e i professionisti non hanno più scuse.

Adesso, secondo alcune indiscrezioni, il governo Draghi vorrebbe introdurre delle nuove sanzioni per chi non detiene o non permette l’utilizzo del POS.

Ad ogni modo, ad oggi, non è chiaro se le sanzioni saranno le stesse di quelle previste nella Legge di Bilancio del 2020 (mai entrate in vigore) o se l’esecutivo opterà per una diversa soluzione.

Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.

 

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