Aumentano le donazioni in Italia: +2,29% nei primi sei mesi del 2019. Il motivo principale che spinge a trascrivere la proprietà di valori mobiliari e immobiliari sono le tasse. Così spesso si agisce per non pagare l’Imu sulla seconda casa o per evitare ulteriori aggravi fiscali in caso di successione.

Donare un immobile però non è gratis. La legge italiana prevede che si paghino delle imposte e costi che spesso rendono molto onerosa la donazione di beni mobili o immobili, che sia a favore di figli o di altri soggetti.

Tuttavia, la donazione a favore di figli e parenti, è abbastanza diffusa in Italia, visto anche l’immenso patrimonio immobiliare di proprietà delle famiglie che non ha eguali al mondo.

Donazioni in aumento nel primo semestre 2019

Gli italiani infatti continuano a preferire la donazione come strumento di distribuzione del patrimonio in famiglia, come dimostrano le statistiche. Nel primo semestre 2019 si riscontra un incremento del 2,29% per le donazioni immobiliari e dell’1,18% per quelle mobiliari rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ quanto emerge dal Rapporto dati statistici notarili primo semestre 2019, che fornisce l’analisi più completa sul tema poiché per tutte le donazioni, tranne quelle di modico valore, è obbligatorio l’utilizzo dell’atto pubblico. La rilevazione sull’attività notarile è stata condotta dal Consiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata da Notartel, la società informatica del Notariato italiano, presso tutti i notai in esercizio.

Come fare una donazione

La donazione di beni immobili o diritti reali immobiliari deve essere trascritta nei pubblici registri immobiliari e volturata in catasto al fine di certificare l’avvenuta modifica dei dati anagrafici dell’intestatario di un immobile registrato nel catasto urbano. L’operazione non è difficile e può essere fatta anche online attraverso il servizio web offerto dall’Agenzia del Territorio provinciale dove è ubicato l’immobile. I costi della donazione sono completamente a carico della parte donataria e dipendono dal grado di parentela che intercorre tra il donante e il beneficiario con particolare riguardo su eventuali agevolazioni per la prima casa.

I costi della donazione

Il costo principale della donazione è un’imposta che prende come base imponibile il valore catastale dell’immobile rivalutando la rendita catastale del 5% e applicando un coefficiente che varia in base alla categoria dell’immobile. Gli altri costi riguardano:

  • Imposta di registro (esente solo se il valore non supera la franchigia prevista dalla legge).
  • Imposta ipotecaria pari al 2% del valore catastale dell’immobile; se si tratta didonazione prima casa l’imposta è dovuta nella misura fissa di 200,00 euro;
  • Imposta catastale pari al 1% del valore catastale dell’immobile; alternativamente un imposta fissa di € 200,00 per chi può richiedere le agevolazioni per l’acquisto della prima casa;
  • Imposta di bollo di € 230,00;
  • Visure ipotecarie e catastali e camerali(variabili in base al tipo di pratica);
  • Diritti per la trascrizione ipotecaria: € 90,00;
  • Tassa per l’archivio notarile(variabile in base al valore dichiarato);
  • Onorario notarile.

In aumento le donazioni di aziende

Nonostante i costi elevati, le donazioni sono in aumento in Italia. Secondo il Rapporto dati statistici notarili, tra le varie tipologie di beni donati si riscontra che, rispetto al 1° semestre dello scorso anno, sono in netto aumento le donazioni di aziende (+20,36), in leggero incremento quelle di azioni e quote (+3,62%), mentre diminuiscono, seppur di poco, le donazioni di denaro (-1,52%). Decisamente in calo le donazioni di nuda proprietà di quote e azioni (-29,09%) rispetto al 1° semestre 2018. Tra le donazioni di beni mobili rimangono maggiormente diffuse quelle relative al denaro, alle azioni e/o quote e alle aziende, concentrate prevalentemente al nord con la Lombardia che rimane la regione in testa per numero di donazioni mobiliari (circa il 26% del totale), sebbene in calo di oltre 2 punti rispetto al 1° semestre 2018, e con un incremento del numero di atti per il Sud e nelle Isole, il che costituisce una novità rispetto alle rilevazioni precedenti.

Chi dona di più in Italia

E’ stabile il quadro anagrafico sia dei donanti che dei donatari: la maggior parte dei donatari è compresa tra 18 e i 55 anni, così come permane molto diffusa la donazione a favore degli ultra cinquantacinquenni dell’usufrutto, mentre la maggior parte dei donanti ha dai 55 anni in su. Per quanto riguarda l’agevolazione per l’acquisto della prima casa in sede di donazione rispetto al 1° semestre 2018 continua a essere richiesta anche in tarda età e per il solo usufrutto: nel 2019 rispetto al 2018 le variazioni sono minime, ma un leggero incremento c’è tra i richiedenti nelle fasce dai 18 ai 35 anni, dai 56 ai 65 anni e tra gli over 76, mentre si registra una diminuzione dei soggetti tra i 36 e i 55 anni e dai 66 ai 75 anni che chiedono l’agevolazione prima casa per il solo usufrutto.