Durante i tre mesi di lockdown marzo, aprile e maggio i prestiti netti alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici sono aumentati di oltre 25 miliardi di euro, la maggior parte dei quali erogati da intermediari significativi nazionali.

L’incremento – spiega Bankitalia nel bollettino economico – è stato concentrato nel segmento dei finanziamenti con scadenza superiore all’anno, cresciuti di circa 34 miliardi; quelli in conto corrente e gli altri a breve termine si sono invece contratti (di 7,3 e di 1,1 miliardi, rispettivamente).

Aumento medio finanziamenti del 32% mensile

Questi andamenti – si legge nel bollettino – “verosimilmente riflettono la maggiore preferenza delle imprese per i prestiti a più lunga scadenza che permettono di fronteggiare periodi estesi di incertezza; può avervi contribuito anche la possibilità di ottenere le garanzie offerte dal Governo“.

In marzo e aprile l’espansione del credito ha riguardato quasi unicamente le società medio-grandi; in maggio sono aumentati anche i finanziamenti netti alle famiglie produttrici, per 2,1 miliardi di euro (equivalenti a un incremento mensile di oltre il 32%, in base a dati annualizzati e non corretti per la stagionalità). Questo andamento, continua palazzo Koch, “è coerente con la progressiva risoluzione delle difficoltà incontrate nella fase iniziale dell’attuazione degli interventi a sostegno del credito per le imprese di minore dimensione, a fronte di un volume molto elevato di richieste”.

Più finanziamenti per servizi e manifattura

I flussi di credito sono stati elevati per i servizi e per la manifattura (16,1 e 8,4 miliardi). In maggio la variazione delle consistenze sui dodici mesi si è portata, rispettivamente, a 3,4 e a 3% da -0,3 e -0,7 in febbraio. I finanziamenti sono invece stati contenuti nel comparto delle costruzioni (poco meno di un miliardo). Informazioni aggiuntive desumibili dalle segnalazioni individuali alla Centrale dei rischi indicano che tra le attività dei servizi la crescita del credito è stata più elevata nei settori dei trasporti, dell’informazione e delle telecomunicazioni; nel comparto manifatturiero l’incremento dei finanziamenti è stato più marcato nei settori del tessile e dell’abbigliamento, della produzione di apparati elettronici, della chimica e della farmaceutica.

980.000 domande a Fondo per oltre 68 miliardi

Il flusso di credito all’economia ha continuato a beneficiare, in misura crescente nel periodo più recente, degli interventi di sostegno alla liquidità da parte del governo e delle altre autorità nazionali e internazionali. “L’incremento del numero di richieste pervenute alle banche di prestiti garantiti dal Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese è stato eccezionale: agli inizi di aprile erano poco più di 8.000; si stima che il 26 giugno ammontassero a poco meno di 980.000, per un controvalore complessivo di oltre 68 miliardi“, si legge nel bollettino economico di Banca d’Italia.

La maggior parte delle domande per piccoli prestiti

La maggior parte delle domande (intorno a 850.000) riguarda prestiti di importo contenuto interamente garantiti dallo Stato, cui corrisponde circa un quarto del valore complessivo (16,9 miliardi). Per queste richieste la quota di finanziamenti erogati sul totale di quelli richiesti è in rapida crescita: al 26 giugno era oltre l’80%, da poco meno del 40 il 15 maggio. Il sistema statale di garanzie è stato rafforzato con il coinvolgimento della Sace nell’attuazione delle misure di sostegno alla liquidità, soprattutto a favore delle imprese più grandi. Anche per i prestiti a queste aziende il ricorso al sostegno governativo è stato di entità significativa: all’8 luglio la Sace aveva concesso garanzie per quasi 9 miliardi.

Nei prossimi mesi -precisa Bankitalia, la dinamica dei prestiti continuerà a essere sostenuta dai nuovi stimoli di politica monetaria, dalle recenti iniziative europee sulla regolamentazione in materia di requisiti prudenziali per le banche e dai provvedimenti delle autorità di vigilanza europee, per effetto dei chiarimenti sul trattamento prudenziale dei prestiti in caso di moratorie e garanzie pubbliche“, conclude palazzo Koch.