Nella giornata del 18 marzo 2022, il Consiglio dei Ministri, come promesso, ha approvato un decreto contro il caro carburante ed il caro energia. Nel provvedimento una serie di misure in favore di famiglie e partite iva.

Il decreto si è reso necessario al fine di contrastare gli effetti negativi derivanti dal conflitto in atto tra Russia e Ucraina.

Vediamo quali le principali disposizioni per le imprese.

Decreto energia: rateizzo bollette e nuovi bonus imprese

E’ concessa la possibilità per le imprese, con sede in Italia, di rateizzare, fino a 24 rate, le bollette di luce e gas di maggio e giugno.

C’è, in questo caso necessità di garanzia del fondo SACE che può arrivare fino al 90% degli importi dovuti.

Istituiti nuovi bonus (nella forma del credito d’imposta) e potenziati alcuni già esistenti. In dettaglio:

  • è riconosciuto un credito d’imposta del 20% a quelle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il bonus può essere ceduto a terzi, inclusi banche ed altri istituti di credito e finanziari
  • passa dal 20% al 25% il credito d’imposta in favore delle imprese energivore
  • aumenta dal 15% al 20% il bonus per le imprese a forte consumo di gas naturale.

Cassa integrazione in deroga e esonero contributivo

Concessa la possibilità di sfruttare, fino al 31 dicembre 2022, altre settimane di cassa integrazione in deroga. Ammesse a questo beneficio sono le imprese che dovessero trovarsi in situazioni di particolare difficoltà economica e che non potessero più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale. La misura si applica anche alle partite iva del settore turistico.

Stabilito altresì che, l’esonero totale contributivo per l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di lavoratori subordinati provenienti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale è estesa anche ai lavoratori licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.

Tutte le misure per le imprese sono indicate dal MISE nel Comunicato stampa del 20 marzo 2022.

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