Con il reddito di cittadinanza è impossibile comprare una Porsche, ma la si può mantenere. L’assegno mensile erogato dall’Inps, del resto, non lo impedisce e se qualcuno si dimentica di inserire nel Isee il possesso di un’auto di lusso, sta a chi di dovere verificare i dati prima di pagare.

La Guardia di Finanza ha scovato e denunciato in provincia di Brescia ben 117 persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Tra questi, anche condannati in via definitiva e uno straniero che possedeva auto di lusso, fra cui una Porsche.

E questo è solo uno degli ultimi scandali legato al reddito di cittadinanza: l’elenco purtroppo è lungo.

Reddito di cittadinanza fuori controllo

Bravi gli investigatori a scovare i furbetti del reddito di cittadinanza. Meno bravi coloro che lo hanno ideato e concesso più o meno allegramente. E i casi in Italia di percezione indebita del reddito di cittadinanza non sono pochi.

Ci si domanda ormai da più parti se è stato veramente utile istituirlo nel 2019, come ci vogliono far credere, o un fallimento generalizzato. Ovviamente il M5S, fautore della manovra, lo difende a spada tratta, ma l’opinione pubblica è sempre più contraria al reddito di cittadinanza.

Si tratta di denaro pubblico che spesso va a chi ne ha veramente bisogno, ma a volte finisce nelle tasche sbagliate. E a pagare è la collettività con maggiori imposte. Proprio in un momento in cui, da una parte si tenta disperatamente di abbassare la pressione fiscale, mentre dall’altra non si riesce a frenare l’evasione fiscale.

Serve una riforma radicale

E’ del tutto evidente che il reddito di cittadinanza, così come è stato concepito, è stato un fallimento. I beneficiari non hanno trovato occupazione, come era nelle intenzioni del legislatore. Anzi, è servito ad alimentare il lavoro nero e a compromettere la domanda di lavoro stagionale.

Non è ancora chiaro che fine farà il reddito di cittadinanza nel 2022, ma una cosa è certa non sarà abolito. Ma nemmeno resterà così. Oltre tutto, le esigenze di bilancio impongo una revisione della misura di sostegno che, del resto, così com’è concepita, non convince appieno.

Più probabile, invece, che non sia toccata la pensione di cittadinanza che, viceversa, potrebbe rappresentare la nuova forma di pensione di garanzia per i giovani lavoratori.