Con effetto dal 1° gennaio 2022, il bonus Irpef, ex bonus Renzi è profondamente cambiato. Infatti, il bonus spetta solo per i redditi fino a 15.000. Per i redditi superiori a 15.000 euro entra in gioco un meccanismo di favore che permette di recuperare alcune detrazioni per oneri che invece sarebbero perse per incapienza d’imposta.

Detto ciò, rispetto al 730/2022, redditi 2021, valgono ancora le vecchie regole.

Se il lavoratore non si è visto riconoscere il bonus in busta paga, potrà recuperarlo con la dichiarazione dei redditi.

Quale rimborso risultante dal 730. Rimborso che può arrivare fino a 1.200 euro.

Ecco in che modo si può recuperare il bonus Irpef.

Il bonus Irpef

Il bonus Irpef ex Bonus Renzi, consiste in un trattamento integrativo riconosciuto in busta paga ai titolari di reddito di lavoro dipendente con un’imposta lorda superiore alle detrazioni da lavoro dipendente. Il bonus è determinato in rapporto al numero di giorni lavorativi  ed è pari a 1.200 euro per il 2021. Il trattamento integrativo spetta soltanto se il reddito complessivo del potenziale beneficiario non è superiore a 28.000 euro.

Per coloro che non hanno diritto al bonus perchè con redditi superiori a 28.000 euro, rispetto alle detrazioni previste per tipologia di reddito, art 13 del DPR 917/96, è riconosciuta “un’ulteriore detrazione”.

L’importo dell’ulteriore detrazione è di 1.200 euro per i possessori di reddito complessivo pari a 28.001.

In caso di superamento del predetto limite:

  • l’importo dell’ulteriore detrazione diminuisce
  • fino a diventare pari a 960 euro per i possessori di reddito complessivo pari a 35.000 euro.

Per i possessori di reddito complessivo superiore a 35.000 euro, l’importo dell’ulteriore detrazione è pari a 686 euro. Importo che decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 40.000 euro.

Bonus Irpef. Come recuperarlo nel 730?

Sia il trattamento integrativo sia la detrazione, sono riconosciute direttamente dal datore di lavoro in busta paga a partire dal mese di gennaio.

Presentando il 730, è possibile verificare se spettano l’uno o l’altro oppure nessuno dei due.

Infatti, l’effettiva spettanza del bonus Irpef o dell’ulteriore detrazione, è verificata solo in sede di conguaglio Irpef.  Tenendo conto di tutti i redditi dichiarati.

Il calcolo è effettuato da chi presta assistenza fiscale.

Da qui, in base alle istruzioni di compilazione del 730, se il datore di lavoro non ha erogato, in tutto o in parte, una delle due agevolazioni, se spettanti:

  • chi presta l’assistenza fiscale riconosce l’ammontare spettante nel 730,
  • anche se il datore di lavoro non riveste la qualifica di sostituto d’imposta.

Riconoscendole in sede di dichiarazione dei redditi, le agevolazioni avranno impatto sul saldo del 730.

Ecco perchè, sarà possibile recuperare fino a 1200 euro nel 730 a titolo di rimborso.

Se il datore di lavoro non ha riconosciuto il trattamento integrativo ovvero pur avendolo riconosciuto, non ha provveduto ad erogarlo, nel rigo C14 del 730, colonna 1 andrà indicato il codice 2.

Attenzione, se dal calcolo effettuato da chi presta l’assistenza fiscale, le agevolazioni ottenute in busta paga risultano, in tutto o in parte, non spettanti, l’ammontare riconosciuto dal datore di lavoro in mancanza dei presupposti previsti, concorre con segno negativo al saldo Irpef risultante dal 730.

Il bonus per la parte relativa alla detrazione si restituisce in 10 rate.  Otto rate per il trattamento integrativo.