A partire dal 2024 si assisterà a una stretta sui controlli sul versamento dei contributi per il lavoro domestico. Come canta Enrico Ruggeri con il brano La badante: “Vivo dentro a una casa dal gusto diverso dal mio, ma mi muovo sicura poi faccio la spesa. E tengo il quaderno dei conti per farlo vedere ai figli quando la vengono a trovare. Non è solo perché quando muore io perdo lavoro, è la sola persona che ho e che parla ogni tanto con me”.

Colf, badanti e baby sitter non sono semplici lavoratori.

Si prendono cura delle persone che sono a loro affidate, diventando spesso parte integrante della famiglia. Una figura importante che è bene tutelare anche dal punto di vista fiscale e previdenziale. Da qui la decisione del governo di rafforzare i controlli sul versamento dei contributi per il lavoro domestico. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Colf, badanti e baby sitter non in regola: dal 2024 stretta sui controlli sul versamento contributi per il lavoro domestico

Grazie alla Manovra 2024 saranno introdotti nuovi criteri di controllo volti a contrastare l’evasione fiscale in diversi settori, compreso il lavoro domestico. Entrando nei dettagli a partire dal prossimo anno l’Agenzia delle entrate e l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dovranno scambiarsi le informazioni disponibili presso le rispettive banche dati.

A tal fine potranno avvalersi anche dell’utilizzo di strumenti digitali avanzati. Il Fisco potrà così venire a conoscenza di eventuali dati previdenziali sconosciuti e utilizzarli per la compilazione delle dichiarazioni da inviare ai contribuenti. In questo modo potrà inviare ai soggetti interessati le lettere di compliance per invitarli a a pagare l’Irpef omessa. In particolare, stando all’articolo 17 del disegno di legge della Manovra 2024:

“L’Agenzia delle entrate e l’Istituto nazionale della previdenza sociale effettuano attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione, e realizzano interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente […]. L’Agenzia delle entrate con la Circolare 21/E del 20 giugno 2022, ha chiarito che l’analisi del rischio di evasione basata sui dati dell’Archivio dei rapporti, mediante l’elaborazione di nuove liste selettive per l’attività di controllo, che saranno rese disponibili mediante l’applicativo Ve.R.A. Gli elenchi elaborati a livello centrale, mediante specifici criteri di rischio basati sull’utilizzo integrato delle informazioni comunicate dagli operatori finanziari all’Archivio dei rapporti finanziari e degli altri elementi presenti in Anagrafe tributaria, permetteranno a ciascuna Direzione regionale e provinciale di indirizzare l’ordinaria attività di controllo nei confronti delle posizioni a più elevato rischio di evasione, previa autonoma valutazione della proficuità comparata”.

Attraverso i controlli incrociati dei dati a disposizione dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate sarà possibile scovare eventuali furbetti.

Il Fisco valuterà il profilo di ogni contribuente e l’eventuale rischio di evasione tenendo in considerazione diversi elementi, come possibili anomalie economico – contabili. Si resta comunque in attesa del testo ufficiale della Legge di Bilancio 2024 per capire se verranno introdotte ulteriore misure volte a contrastare l’evasione nell’ambito del lavoro domestico.