La lotta all’evasione fiscale mette nel mirino un particolare settore lavorativo in Italia. Parliamo del settore delle badanti. Il lavoro domestico è uno dei settori dove è maggiore l’incidenza del lavoro nero. Il lavoro sommerso è una delle piaghe più grosse che riguardano il mondo del lavoro e il settore domestico è saturo di lavoro sommerso o irregolare.

Infatti si stima che quattro lavoratrici su dieci che svolgono questa professione siano in nero. Ma il lavoro nero non è l’unica situazione di negatività di questo particolare settore lavorativo.

Infatti anche le lavoratrici assunte producono un altro fenomeno che è quello dell’evasione fiscale. Sono tantissime infatti le lavoratrici che non dichiarano redditi nonostante superano i limiti previsti dalla cosiddetta no tax area. E le notizie di cronaca di questi giorni ne sono l’esempio lampante. Con operazioni della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato che portano alla luce costantemente lavoratrici fantasma di fronte al Fisco.

Gravi danni erariali dal lavoro domestico, ecco perché

Sommando le perdite dell’erario derivanti dal lavoro nero e quelle per l’evasione fiscale di chi invece è assunta regolarmente, le cifre sono da capogiro. Ecco che il Governo sta pensando a delle soluzioni per il lavoro domestico. E si arriva a una stretta relativa all’evasione fiscale delle badanti.

“Salve, sono Maria lavoratrice del settore domestico. Nel 2022 ho lavorato tutto l’anno come badante presso un anziano prendendo 980 euro al mese di stipendio. Nessuno mi ha detto che dovevo presentare la dichiarazione dei redditi adesso. Solo adesso sto capendo che invece questa andava fatta. Mi spiegate come funzionano le regole e come si fa a presentare la dichiarazione in modo da non essere più a rischio?”

Badanti e colf, obbligo di dichiarare i redditi, il governo potenzia i controlli

Non presentare la denuncia dei redditi è una cosa illegale a prescindere dal settore lavorativo e dalla tipologia del contribuente.

Si tratta a tutti gli effetti di una omissione dichiarativa che se genera un’imposta a debito da versare produce anche sanzioni e interessi. Detto questo, nello specifico del lavoro domestico il fatto che il datore di lavoro non funga da sostituto di imposta peggiora la situazione.

Infatti sono le lavoratrici del settore a dover provvedere a dichiarare i propri redditi e a pagare l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Ogni contribuente italiano che produce redditi deve presentare la relativa dichiarazione al fisco. Ed è tramite questa dichiarazione che il contribuente versa l’imposta dovuta.

La no tax area l’unica eccezione, perché la badante è sempre tenuta alla dichiarazione dei redditi

Salvo il caso di lavoratori domestici che hanno redditi talmente bassi da rientrare nella no tax area (fino a 8.174 euro), tutti gli altri sono sempre obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Perché come dicevamo, il datore di lavoro non ha la funzione di frapporsi tra dipendente e fisco nel pagare le tasse. Negli altri settori lavorativi infatti il datore di lavoro eroga lo stipendio netto al lavoratore. E tra le altre cose, trattiene la quota dei contributi che poi gira all’Agenzia delle Entrate.

Nel settore domestico tutto è lasciato alla lavoratrice o al lavoratore. Con il modello 730 senza sostituto d’imposta o con il modello Redditi Persone Fisiche, anche le badanti dichiarando i loro redditi, devono se emerge, versare l’imposta a debito.

Modello 730 scaduto? C’è ancora il modello Redditi PF

Non versare l’Irpef e le relative addizionali, rende la lavoratrice un evasore fiscale. E una volta scoperti, si rischia di dover versare oltre all’imposta evasa, anche le relative sanzioni e i relativi interessi. La nostra lettrice purtroppo, non fa più in tempo a presentare la dichiarazione con il modello 730 ormai scaduto.

Ma può e deve utilizzare il Modello Redditi PF. Infatti c’è tempo fino al 30 novembre prossimo. Nulla cambia e se adempie, risolve la partita fiscale 2022. Infatti lei non rientra nella no tax area perché supera gli 8.174 euro (prende oltre 12.000 euro per via del suo stipendio da 980 euro al mese).

Le novità del Governo sul lavoro domestico e sull’evasione fiscale nel settore

Nella legge di Bilancio 2024 inerente anche stipendi e bonus il Governo ha deciso di intervenire a tamponare quella autentica falla che è l’evasione fiscale delle badanti e degli altri lavoratori domestici. E siamo di fronte a una autentica stretta per le lavoratrici e i lavoratori del settore. Con l’articolo 17 della bozza della manovra di Bilancio, vengono poste le basi per una maggiore fiscalità dei controlli. Le banche dati di INPS e Agenzia delle Entrate diventano interscambiabili con l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. Il tutto per favorire l’emersione di queste irregolarità fiscali dei lavoratori. Una mission che si propone di agevolare l’operazione di dichiarazione da parte dei contribuenti.

Infatti questi ultimi verranno informati di ciò che esce fuori dall’incrocio dei dati dei due enti. Con tanto di dichiarazione precompilata subito disponibile. Ma in base al comma 3 dell’articolo 17 della manovra, “l’Agenzia delle Entrate e l’Istituto Nazionale della previdenza sociale effettuano attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione, e realizzano interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”.

Significa che con più forza le istituzioni andranno a caccia di chi evade.