Un nuovo codice della strada e giro di vite per gli automobilisti indisciplinati. Sono questi i punti cardine a cui punta il Governo per rivedere una serie di norme ormai diventate obsolete e non più al passo coi tempi.

Anche il sistema sanzionatorio previsto dal codice della strada sarà rivisto e le multe stradali commisurate al livello di reddito. Come si fa in Svizzera e anche in Finlandia dove il trasgressore, se viola le norme con una Ferrari non può essere multato alla strega di uno che possiede una utilitaria.

Codice della Strada, nuove regole in arrivo

Il prossimo appuntamento con il Ministro dei Trasporti e dell’Interno per fare il punto sulla sicurezza stradale è fissato per il 21 dicembre. Da lì partirà la maratona che cambierà il codice della strada con lo scopo di ridurre sensibilmente il numero delle stragi sulle strade.

Secondo il rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, presentato lo scorso 12 dicembre, nei primi sei mesi dell’anno (dati Istat) si sono verificati 81.437 incidenti stradali con lesioni a persone (+24,7% rispetto al 2021), 1.450 vittime (+15,3%) e 109.996 feriti (+25,7%). Partendo da questi dati si punta a sensibilizzare i giovani e neopatentati anche attraverso l’educazione stradale e l’utilizzo del codice della strada nelle scuole, come chiede la Lega.

Serve poi una regolamentazione nuova al meccanismo dei punti della patente. L’idea è quella di eliminare questo sistema dal codice della strada che è inutile e abbastanza farraginoso. Al suo posto si punterebbe a modificare il sistema sanzionatorio dalla sospensione fino alla revoca, anche definitiva, della patente per i casi più gravi con guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti.

Giro di vite per le multe stradali

Il nuovo codice della strada dovrà però inasprire anche il sistema sanzionatorio. Le multe stradali dovranno essere comminate in base al reddito del trasgressore. Magari non per tutti i casi, ma per gli eccessi di velocità sicuramente.

Un modo per far cassa, ma anche per invitare a fare più attenzione. Perché non è giusto che chi ha disponibilità economiche – dice Salvini – se ne freghi delle regole e causi pericolo.

Nel mirino anche i monopattini elettrici che hanno fatto irruzione sulle strade con lo scoppio della pandemia nel 2020. La mobilità su due ruote, sempre più diffusa nelle grandi città, resta sorvegliata speciale perché poco regolamentata. Si punta quindi a rendere identificabili i monopattini elettrici e a utilizzare il casco obbligatorio.

Benché non esistano statistiche ufficiali, i monopattini elettrici sono a volte causa di incidenti stradali. Nelle grandi città sono frequenti gli investimenti di pedoni. Anche per questo serve una regolamentazione della circolazione da inserire nel codice della strada, oltre all’assicurazione obbligatoria per i mezzi a due ruote.