Quali sono le banche che ad oggi accettano la cessione del credito? Il mercato della cessione del credito è in una fase di stallo, non da ora ma da più di un anno. I continui interventi del Governo che a volte limitavano e a volte rafforzavano la responsabilità dei cessionari, hanno portato sia le banche sia i privati a valutare in maniera negativa un’eventuale acquisizione di crediti edilizi.

Tuttavia, a oggi ci sono alcune banche che seppur con qualche limitazione hanno ripreso ad accettare nuove pratiche di cessione.

Inoltre, nell’ultimo periodo stanno nascendo piattaforme on line che hanno l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di crediti edilizi.

Prima di vedere quali sono le banche che accettano crediti edilizi, cerchiamo di capire perché è conveniente acquistare un credito edilizio. Anche alla luce di due risposte dell’Agenzia delle entrate che hanno ampliato il campo di utilizzo dei bonus in F24.

La cessione de credito. La situazione attuale

In base alle previsioni di cui all’art.121 del DL 34/2020, decreto Rilancio, che regola le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura:

I crediti d’imposta di cui al presente articolo sono utilizzati in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, sulla base delle rate residue di detrazione non fruite. Il credito d’imposta è usufruito con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione. La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non può essere usufruita negli anni successivi, e non può essere richiesta a rimborso.

Detto ciò, andando più nel pratico, i crediti edilizi da superbonus, bonus ristrutturazione, ecc., possono essere utilizzati per pagare in F24 imposte e contributi che si versano con tale modello ossia:

  • imposte sui redditi;
  • Iva;
  • Irap;
  • contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa;
  • contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori dei lavori;
  • premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • tasse sulle concessioni governative;
  • tasse scolastiche;
  • imposte sostitutive delle imposte sui redditi e dell’Iva;
  • eccetera.

Con le riposte n°394 e n° 395/2023, l’Agenzia delle entrate ha confermato la possibilità di utilizzare i crediti edilizi anche nella sezione accise dell’F24.

Ad esempio per pagare l’imposta unica sui giochi e il prelievo erariale unico (Preu).

Le cessioni avvengono nella totalità dei casi ad un prezzo più basso del valore nominale del credito mentre l’utilizzo in F24 avviene senza alcun taglio ossia al 100% del valore nominale. Dunque alle banche ma anche alle imprese conviene acquistare il credito.

Cessione del credito. Le banche che a oggi sono attive

In premessa abbiamo accennato al fatto che a oggi ci sono delle banche che stanno accettando nuove pratiche di cessione.

Tra le banche attive (o che lo saranno a breve) con la cessione del credito ci sono:

  • Unicredit;
  • Sparkasse;
  • Intesa San Paolo;
  • BPER Banca (accordi di ricessione del credito).

Ad esempio Unicredit, tramite EBS Finance, società veicolo del Gruppo, acquista dalla clientela i crediti che saranno successivamente ceduti a terzi clienti. Questo nuovo meccanismo offre la possibilità di supportare le imprese e i piccoli operatori che hanno completato i lavori, maturato i crediti fiscali e intendano cederli ( si veda il portale Unicredit).

L’operatività in parola è dedicata a clientela imprese e professionisti titolare di conto corrente presso la banca Unicredit.

Possono essere presentate richieste di cessione riferite a crediti: derivanti esclusivamente da sconto in fattura riferiti a spese sostenute nel 2022 e provvisti di codice identificativo univoco con importo compreso tra Euro 10 mila ed Euro 600 mila. Lo sconto applicato da Unicredit ossia il taglio sul valore nominale del credito va dal 15% al 30%.

Ad esempio un credito di 100.000 da superbonus viene pagato a 85.000 euro.

Saranno oggetto di valutazione pratiche:

  • con crediti già maturati secondo i termini previsti dalla normativa fiscale;
  • in possesso di tutta la documentazione richiesta nel corso dell’istruttoria;
  • con asseverazioni, attestazioni e visto di conformità per tutte le tipologie di intervento anche se non espressamente richiesti dalla normativa.

Oltre alle banche, negli ultimi mesi sono nate alcune piattaforme on line che permettono a chi è in cerca di crediti edilizi per pagare imposte e contributi di trovare in maniera più semplice coloro i quali sono disposti a vendere. In tal senso operano ad esempio le piattaforme SiBonus e Federbonus.

Riassumendo…

  • diverse banche hanno ripreso ad acquistare nuovi crediti edilizi;
  • alcune stanno procedo con operazioni di ricessione dei crediti già presenti nel portafoglio in modo da liberare capienza fiscale e prendere successivamente nuove pratiche;
  • negli ultimi mesi sono nate diverse piattaforme on line per favorire l’incontro tra domanda e offerta di crediti edilizi.