Compensare i crediti relativi alle cessioni dei crediti edilizi incagliati con gli F24 presentati allo sportello bancario. Questa è la soluzione che è venuta fuori nell’incontro tenutosi ieri tra Governo e imprese per risolvere la problematica dei c.d. crediti incagliati ossia quei crediti che le imprese hanno nel cassetto fiscale ma che stanno facendo grossa difficoltà a smaltire visto che le banche, a stento, accettano nuove pratiche di cessione.

Detto ciò, cosa vuol dire compensare i crediti relativi alle cessioni dei crediti edilizi incagliati con gli F24 bancari? Questa soluzione non è del tutto chiara anche se, come discusso nell’incontro tenutosi ieri, dovrebbe favorire lo smaltimento dei crediti incagliati che a oggi ammontano a circa 19 miliardi di euro ( su un ammontare di crediti pari a 110 miliardi) e permettere alle banche e agli altri intermediari di aprire a nuove pratiche di cessione.

Lo stop alla cessione del credito

Lo stop alla cessione del credito anche in favore delle banche,  ha messo subito in allarme migliaia e migliaia di imprese che lavorano con il 110 e con gli altri bonus edilizi tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito. Da un giorno all’altro, soprattutto le imprese si sono trovate con un portafoglio crediti di difficile smobilizzo. Infatti, non solo il Governo non ha trovato alcuna soluzione per permette alle imprese di monetizzare i crediti che hanno nel cassetto fiscale, ma addirittura ha bloccato l’acquisizione dei crediti da parte delle regioni e degli altri enti locali.

Inoltre, le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, saranno ammesse solo se, alla data del 16 febbraio:

  • per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, risulta presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) o presentato altro titolo abilitativo per i lavori diversi al superbonus;
  • per gli interventi effettuati dai condomini, deve risulta adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA)
  • per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo;
  • per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo (edilizia libera), è richiesto l’inizio dei lavori.

Ciò vale anche per il sismabonus acquisti.

La soluzione per i crediti incagliati

Nell’incontro tenutosi ieri tra Governo e imprese (Abi, Cdp e Sace, Ance, Confindustria, Cna, Confedilizia, ecc.), il primo problema affrontato è quello dei crediti incagliati.

La soluzione accordata è la seguente: compensazione dei crediti relativi alle cessioni dei crediti edilizi incagliati con gli F24 presentati dal contribuente allo sportello delle banche.

Ebbene, ma cosa significa esattamente compensare i crediti con gli F24 che i clienti presentano agli sportelli bancari per pagare imposte e contributi?

Ebbene, in attesa di conferma il meccanismo dovrebbe essere il seguente:

  • la banca acquista i crediti dall’impresa ad un valore più basso di quello nominale (come avviene già oggi), poi
  • incassa quanto paga il contribuente allo sportello tramite F24 a titolo di imposte e contributi;
  • la banca gira il pagamento allo Stato utilizzando il credito edilizio acquistato a monte dall’impresa.

Tale soluzione dovrebbe: favorire lo smaltimento del portafoglio crediti (crediti incagliati) delle imprese che a oggi ammontano a circa 19 miliardi di euro e permettere alle banche e agli altri intermediari di aprire a nuove cessioni. In tal modo si potrebbe superare l’incredibile bolla che si è creata nell’ultimo anno.