Cessione del credito. Lascia o raddoppia ? Il film degli anni 50 con protagonista Totò sembra sposarsi al meglio con la situazione nella quale si trovano coloro che stanno ristrutturando con il bonus 110 villette ma anche le banche che potrebbero non fidarsi sul rispetto del termine del 31 dicembre per il completamento dei lavori. Non è ancora stato chiarito come invece fatto per il bonus facciate con lavori tardivi, se una volta pagate le spese/emessa la fattura dell’impresa che fa i lavori, gli stessi possano terminare anche dopo ossia nel 2023.

Vediamo quale situazione potrebbe prospettarsi per chi sta ristrutturando casa con il bonus 110 villette ed edifici unifamiliari. Considerando che, in extremis, si potrebbe sfruttare un trucco anche se un po’ costoso.

Il bonus 110 villette. Le vicende degli ultimi mesi

Inizialmente il bonus 110 villette copriva le spese sostenute fino al 30 giugno 2022. Poi successivamente l’agevolazione è stata estesa anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Tuttavia, la proroga del bonus 110 villette per le spese del 2° semestre operava solo se alla data del 30 giugno fosse stato raggiunto uno stato di avanzamento lavori del 30%, SAL 30%. Dopo qualche mese, quest’ultimo termine del 30 giugno, è stato spostato al 30 settembre.

Entro tale data, ex art.119 del DL 34/2020, chi sta ristrutturando casa con il bonus 110 villette, per sfruttare l’agevolazione anche per le spese del 2° semestre 2022, ha dovuto raggiungere un SAL del 30%. E’ già partita la verifica del SAL.

Cessione del credito a rischio a fine anno

In base a quanto detto finora, i tempi per terminare i lavori si restringono e di molto. Si complica anche la cessione del credito che per il 110 deve avvenire per stato di avanzamento lavori. A tal fine, il tecnico incaricato è tenuto a  rilasciare l’asseverazione dei requisiti tecnici:

  • con attestazione della congruità delle spese,
  • per ogni stato di avanzamento dei lavori (Con ricevuta di trasmissione all’Enea).

Le banche potrebbero decidere di non accordare la cessione del credito per la parte residua dei lavori rispetto al 30% completato a fine settembre.

Il rischio di non completare i lavori c’è ed è alto. Anche se molte volte, se l’accordo di cessione è stato già definito a monte, riguarda l’intero importo dei lavori per la parte agevolata con il 110.

A ogni modo, la responsabilità limitata dei cessionari sembra non aver ancora dato la giusta spinta al mercato della cessione del credito.

Vediamo come si evolverà la situazione nelle prossime settimane. Ciò che è certo è che a oggi, le imprese stanno ancora avendo difficoltà ad ottenere plafond di credito per accordare lo sconto in fattura al cliente. Anche i contribuenti che vorrebbero pagare le spese, per poi fare la cessione del credito alla banca, stanno avendo la stessa difficoltà. La cessione del credito non è ancora ripartita come il Governo uscente sperava.