Una valanga di cartelle esattoriali sta per abbattersi sui contribuenti italiani. Sono infatti scaduti il 31 dicembre 2020 i termini di sospensione di notifica degli atti.

Come noto, la crisi pandemica e lo stato nazionale di emergenza hanno interrotto la notifica degli atti di accertamento ed esecuzione dei tributi erariali. Il fisco si appresta quindi ad emettere le cartelle di pagamento rimaste congelate.

Valanga di cartelle esattoriali in arrivo

Sono in tutto quasi 51 milioni le cartelle esattoriali che saranno emesse nei prossimi giorni.

Una valanga di atti che rischia di sollevare un polverone infinito, visto il perdurare dello stato di crisi di migliaia di famiglie e imprese.

La legge di bilancio non ha previsto una ulteriore proroga, come molti si aspettavano. Del resto lo Stato non può più permettersi di aspettare: mancano infatti 6,8 miliardi di euro in cassa.

Soldi che sono stati accertati in 10 mesi di attività da parte del fisco, ma che non è stato possibile recuperare a causa delle sospensioni della cartelle esattoriali operate dal governo.

Di più, l’esecutivo ha elargito ristori e soldi a pioggia creando un ulteriore ammanco a bilancio. Quindi si arriva al 2021 con una candela che è stata consumata da ambo le parti. Ulteriori rinvii non sono più consentiti e la resa dei conti si avvicina.

Ipotesi rottamazione quater

Nel dettaglio ci sono circa 35,5 milioni di cartelle esattoriali e atti sospesi, fra ipoteche, fermi, riscossione rate, e 15,5 milioni di accertamenti, lettere di compliance, avvisi bonari. Soldi che difficilmente potranno essere incassati nei termini previsti perché nel frattempo molte famiglie sono cadute in disgrazia e tante imprese hanno chiuso o stanno per farlo.

L’economia, d’altra parte, non è ancora in grado di riprendersi e quindi vessare i contribuenti in questo momento avrebbe scarso risultato. Per questo il governo sta seriamente valutando l’ipotesi di introdurre una nuova rottamazione (la quarta) e nuovo saldo e stralcio.

Penso che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli – ha detto la viceministra dell’Economia Laura Castelli -. Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle“.

Cosa fare nel frattempo

In attesa che il governo intervenga sulla questione, vediamo cosa può fare il contribuente che è raggiunto da cartelle esattoriali. Chi non riuscisse a saldare il conto nei confronti del fisco, può ricorrere alla rateizzazione. Come noto, la legge prevede la possibilità di dilazionare il pagamento di qualsiasi importo nel tempo per coloro che si trovano in difficoltà economica e non possono saldare tutto in unica soluzione.

Fino al 31 dicembre 2021 sono previste ulteriori misure a favore dei contribuenti. Come previsto dal decreto Ristori, i contribuenti che hanno in corso un piano di dilazione o che intendono presentarne uno possono chiedere la rateizzazione fino a 10 rate. Prima dell’entrata in vigore del decreto, era possibile rateizzare fino a 5 mensilità

Inoltre, per debiti fino a 100 mila euro è possibile inoltrare richiesta di dilazione senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica. L’ammissione alla dilazione potrà essere concessa fino a 72 rate in sei anni.

Sempre secondo il decreto Ristori, infine, può presentare richiesta di rateizzazione anche chi era decaduto dai benefici della rottamazione-ter prima della fase di emergenza. Sarà sufficiente ripresentare la domanda per il credito residuo comprensivo di rate scadute e non ancora onorate.