Per i carabinieri e, in generale, per i militari appartenenti alle forze armate, la pensione è più conveniente col transito in ausiliaria. La rendita è più alta e viene ricalcolata al termine del periodo transitorio.

Come noto, il collocamento in ausiliaria per i carabinieri consiste nella possibilità, al raggiungimento dell’età pensionabile o dei 40 anni di anzianità contributiva, di essere congedati con disponibilità di eventuale richiamo in servizio per un periodo massimo di 5 anni.

Il collocamento in ausiliaria dei carabinieri

Il collocamento in ausiliaria è una scelta per i carabinieri e non un obbligo.

L’istituto scaturisce da una vecchia legge del 1954. La numero 113, che inizialmente riservava tale opzione solo alla categoria degli ufficiali, ma che a partire dal 1983 è stata estesa anche ai sottufficiali e ai militari di truppa.

Ma in cosa consiste esattamente il collocamento in ausiliaria? Si tratta di un periodo transitorio durante il quale il carabiniere può essere richiamato in servizio dall’Arma in circostanze di necessità e urgenza. Il collocamento in ausiliaria avviene in alternativa al congedo a riserva e può durare al massimo 5anni.

In sostanza è come una specie di reperibilità obbligatoria in caso di necessità fino al 65 esimo anno di età per chi è congedato 60 anni in base all’età ordinamentale. Per gli ufficiali l’età limite può salire fino a 70 anni, in base al grado ricoperto al momento del congedo.

Di quanto aumenta la pensione

Il diritto al transito in ausiliaria si acquisisce alla maturazione dei requisiti pensionistici riservati al personale militare. Cioè al raggiungimento dell’età ordinamentale dei 60 anni per la maggior parte di essi (qualche anno in più per i graduati), alla maturazione di almeno 40 anni di servizio effettivo o al conseguimento dei requisiti per la pensione di anzianità.

A domanda, i carabinieri possono essere collocati in ausiliaria. Durante questo periodo devono tenersi a disposizione dell’Arma nella provincia di residenza senza svolgere altre attività lavorative.

Pena la decadenza e il collocamento a riserva.

Al militare transitato in ausiliaria spetta, in aggiunta al trattamento di quiescenza, una indennità annua lorda, pari al 50% della differenza tra il trattamento di quiescenza percepito e il trattamento economico che spetta al pari grado in servizio, dello stesso ruolo e con anzianità di servizio corrispondente, a quella posseduta dal militare all’atto del collocamento in ausiliaria.

Alla cessazione dalla posizione di ausiliaria il carabiniere ha diritto alla riliquidazione del trattamento pensionistico. Tenuto conto sostanzialmente della maggiore età anagrafica e dei contributi versati in più.

Ma quello che più conta sarà l’applicazione del più favorevole coefficiente di trasformazione al montante contributivo. Il tutto, fa salire in media l’importo della pensione anche del 20%.