Il decreto di agosto rifinanzia la misura del cosiddetto bonus taxi e la estende a una platea più ampia di potenziali beneficiari.

Il bonus taxi, sostanzialmente, consiste in uno sconto pari al 50 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 20 per ciascun viaggio, da utilizzare per gli spostamenti effettuati a mezzo del servizio di taxi o di noleggio con conducente dal 15 luglio 2020 al 31 dicembre 2020.

La misura, introdotta dall’articolo 200 bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), è stata di recente modificata grazie al decreto di agosto.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus taxi, adesso vale 35 milioni di euro

Il bonus taxi è stato rifinanziato e, adesso, ne potranno beneficiare più soggetti.

Ai sensi dell’articolo 90 del decreto di agosto, per sostenere la ripresa del settore del trasporto pubblico eseguito mediante il servizio di taxi e di noleggio con conducente e, in considerazione delle misure di contenimento adottate, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, il fondo per il bonus taxi, istituito con il decreto rilancio viene adesso rifinanziato, passando dai 5 milioni inizialmente previsti, ai 35 milioni di euro per l’anno 2020.

I nuovi beneficiari del bonus

Il decreto di agosto oltre a rifinanziare il fondo per il bonus taxi, ne amplia anche la platea dei destinatari.

Se prima del decreto di agosto, il bonus taxi spettava solamente alle persone fisicamente impedite o comunque a mobilità ridotta, con patologie accertate (anche se accompagnate), adesso lo stesso bonus può essere richiesto anche dagli appartenenti ai “nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus COVID-19 o in stato di bisogno”. In entrambi i casi, ad ogni modo, i soggetti devono essere residenti nei comuni capoluoghi di città metropolitane o capoluoghi di provincia.

Ricordiamo infine che i buoni viaggio non sono cedibili, non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e non rilevano ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente.

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