È in vista una rivoluzione contributiva, innanzitutto, per quel che riguarda le donne che tornano al lavoro dopo la maternità.

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, intervenendo a ‘Futura’, l’iniziativa della Cgil, ha parlato dell’importanza degli “incentivi focalizzati”. Quest’ultimi, spiega il presidente, producono risultati nettamente migliori rispetto a quelli a pioggia. E dove bisognerebbe concentrare questi incentivi? Verso quelle che lui stesso definisce come le tre emergenze italiane: giovani, sud e, soprattutto, donne. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Decontribuzione piena per la donna che torna al lavoro dopo la maternità

Ricordando come gli “incentivi focalizzati producono risultati a differenza di quelli a pioggia”. Bisognerebbe concentrare gli sforzi verso le tre emergenze italiane: giovani, sud e donne. È quanto ha spiegato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, intervenuto a “Futura”, un’iniziativa della Cgil.

Per quanto riguarda l’ultima di queste tre emergenze, il presidente dell’Istituto ha spiegato che, in termini lavorativi, a soffrire maggiormente dell’emergenza sanitaria del coronavirus e delle relative politiche di contenimento adottate nel nostro paese sono state soprattutto le donne, ma il discorso è molto più ampio e generale.

“Durante la propria carriera lavorativa, la donna con figlio rinuncia a cinque mila euro in media di stipendio rispetto a una donna che non ha avuto figli”. Il gap di salario nei confronti del lavoratore maschio è crescente e durante la pandemia i primi a perdere lavoro sono stati proprio le donne. Vittime anche dei salari bassi.

Tridico propone una “decontribuzione piena per la donna che torna al lavoro dopo la maternità” anche per combattere il fenomeno delle “dimissioni in bianco che sono stimate in 30-40 mila all’anno”.

 

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